venerdì 6 dicembre 2019

Recensione del Cd Di20are di Francesca Michielin


Ci sono dei cd musicali che conquistano sin dal primo ascolto e dei quali non ci si stanca mai, neanche dopo anni perché ogni traccia contiene un messaggio molto importante, perché piace la capacità di scrittura ed interpretazione dell'artista, la musica e tutto quello di cui quel lavoro artistico è fatto, frutto di esperienze di vita nelle quali ciascuno si può identificare.

Tutto questo è per me il cd Di20are di Francesca Michielin, riedizione del cd Di20 del 23 ottobre 2015, uscito in seguito al Festival di Sanremo 2016 a cui l'artista ha partecipato classificandosi seconda e che le ha permesso, grazie anche agli Stadio che hanno rinunciato e le hanno dato la possibilità di partecipare all'Eurovision Song Contest nel quale secondo me avrebbe meritato di vincere ma che le ha comunque dato la grande visibilità che merita.

Il titolo è costituito dal verbo diventare con inserito il numero 20 (di20are) perché racconta il percorso che Francesca Michielin ha seguito nei suoi 20 anni di vita che l'ha portata dall'essere chiusa in una scatola, esperienza raccontata in “Nessun grado di separazione” alla voglia di aprirsi al mondo e “navigare senza le vele” come canta in Divento. In questo album è co-autrice di quasi tutti i testi e di “Almeno tu”, “25 febbraio”, “Divento” e “Nice to meet you” è interamente autrice di testo e musica.
 

 


“Nessun grado di separazione” racconta la storia biografica di Francesca che “prima si chiudeva in una scatola, era sempre un po' distante dalle cose della vita, dava meno spazio al cuore e più alla mente, che era sempre un passo indietro, con l'anima in allerta e guardava il mondo da una porta mai completamente aperta e non da vicino” ma che poi, grazie al fatto del “non sentire più tensione ma un'emozione”, ha deciso con non poche difficoltà da affrontare di aprirsi al mondo e agli altri. Secondo la teoria dei sei gradi di separazione, ogni persona è divisa da un'altra del mondo per un massimo di sei persone ed invece questa canzone afferma che non c'è nessun grado di separazione perché tutti “siamo a una sola direzione in questo universo”: tutti condividiamo nelle cose più importanti della vita lo stesso percorso (la nascita, il decidere chi vogliamo essere, l'amore, le cose dell'anima, la morte) ed è questo che dovrebbe unire le persone, senza mai guardare le cose, meno importanti, che potrebbero dividerle.
È una canzone che sin dal primo ascolto, guardando il Festival di Sanremo, mi conquistò per due motivi: innanzitutto perché anch'io conosco quell'essere chiusi al mondo e agli altri, condizione della quale non posso parlare al passato ma al presente e per il messaggio di pace ed amore universale che se tutti lo mettessimo in pratica ci sarebbe un mondo giusto, migliore e bello.
È una canzone che invita ad aprirsi e ad amare la giustizia sociale.

Per descrivere “L'amore esiste” mi piace usare le parole che la stessa Francesca Michielin ha utilizzato per introdurre questo brano nel concerto di Napoli del “Nice to meet you - 20 marzo 2016 - (nel quale, da sola, ha suonato sei strumenti musicali – pianoforte, chitarra, basso, xilofono, timpano ed un registratore per parti live, ha cantato ed intrattenuto il pubblico dimostrando il suo incommensurabile talento artistico ed umano): “parla di un amore universale, perché l'amore non è soltanto quando stai insieme a qualcuno come tutti ti vogliono far pensare. L'amore si sente tantissime volte: quando suoni uno strumento e ti piace suonarlo, quando vedi un tuo amico che non vedevi da tanto tempo e lo abbracci, quello è l'amore; quando tua mamma o tua nonna ti fanno un gesto d'affetto sulla guancia che può dar fastidio però è bello, è amore, quando il tuo cane scodinzola: l'amore c'è, l'amore si manifesta ed è il quantificatore esistenziale, l'amore esiste”.
Questo brano è così bello da aver conquistato la cantante degli Evanescence Amy Lee, che ha voluto realizzare la versione inglese dal titolo: Love Exists (altro successo internazionale per Francesca Michielin).
Solo una persona molto sensibile può accorgersi dell'amore universale, di quell'amore che senti anche in cose piccole, in cose alle quali gli altri non attribuiscono nessun valore. Io penso che questo sia l'amore che ha più importanza perché quello convenzionale, tra due persone, molto spesso ferisce, fa stare male, toglie la libertà. Quello universale è fatto solo di cose belle, di cose che rendono speciale ogni giorno, ogni attimo e il sentirlo sin da piccoli e per tutta la vita è una grandissima fortuna, in modo particolare per chi di amore non ne ha mai ricevuto da nessuno o solo da una persona, mentre gli altri hanno solo cagionato sofferenza.

“Lontano” si apre con questa strofa: “Io sento e quello che non dico lo penso, qualcosa che succede in silenzio che anche se non parlo comprendi”.
Il verbo sentire non ha l'accezione dell'udire ma del percepire le cose in maniera profonda, quel modo che se da un lato fa soffrire molto perché ci si accorge anche delle cose impercettibili, dall'altro fa vivere una vita più ricca perché tutto ha un grande valore, nulla sfugge e ci si accorge delle cose più belle, che diventano molto importanti per la vita per trovare un po' di felicità in mezzo al dolore.
Difficilmente si trovano persone che sanno comprendere come siamo veramente se non parliamo perché per fare ciò ci vuole una grandissima sensibilità. Il sogno delle persone timide e che parlano pochissimo è quello di essere compresi dagli altri per come sono (dolci, sensibili, insicuri, con molti problemi da affrontare, con tante cose che fanno soffrire) ma spesso queste ormai rare peculiarità del carattere sono scambiate per stupidità e per l'essere antipatici.
“Io credo che sia sempre il momento per inseguire quello che sento, distante dalle logiche scelgo”: ogni attimo della propria vita si dovrebbe sempre darsi da fare per raggiungere quello che per sé è importante e vivere a modo proprio, senza farsi sviare dalle persone, dalle situazioni e scegliere anche andando contro la ragione, se necessario, per realizzare se stessi e raggiungere la tanto agognata felicità.
Il messaggio della canzone è quello di amare senza impossessarsi della persona, di riuscire ad amare anche da lontano: è questo il vero amore, quello con la A maiuscola, sentimento purtroppo poco comune perché c'è chi non considera amore se non si impadronisce della persona che dice di amare e questo vale anche nei rapporti di parentela.

“Amazing”, di cui Francesca Michielin oltre a quello di interprete ha rivestito i ruoli di autrice di musica e testo insieme a Negin Djafari e Fausto Cogliati, ha fatto da colonna sonora al film The Amazing Spider Man 2 – il potere di Electro, unica cantante italiana scelta per questo film americano, una grande vetrina internazionale meritatissima.
La canzone dice che “anche quando le cose vanno male, possiamo ripartire e ricominciare da zero. I sogni nelle situazioni difficili portano luce e prima o poi l'arcobaleno verrà ed avremo un posto”.
Una canzone piena di speranza anche per chi è o si sente senza speranza e senza un posto nel mondo. A volte, per fortuna raramente, non c'è una cosa che nella vita vada per il verso giusto: quando questo accade ci si scoraggia e si avvertono confusione e disperazione, ma a poco a poco, giorno dopo giorno si può riuscire a correggere quello che non va dentro e fuori di noi anche se a volte ci sono situazioni o persone che è impossibile cambiare e che hanno una grande ripercussione negativa nella propria vita. Non arrendersi mai, anche se a volte è difficilissimo.

“E' con te” è una canzone che per ogni verso ha un significato immenso e per commentarla e spiegarla tutta si potrebbe scrivere un grande libro. “Sentirsi solo/a tra un milione di persone, sentirsi sbagliati, diversi, di aver perso il treno all'ultimo secondo, di non trovare il pezzo mancante, di non sapere qual'è la cosa giusta”, un disordine totale che a volte affolla soprattutto la mente, che spesso una persona che ha maggiore ordine nella testa e nella vita può cambiare e può riuscire “a riempire ogni proprio silenzio” che quasi sempre è il frutto di molti pensieri, di cose che fanno soffrire, di esperienze passate, di difficoltà dovute alla vita vissuta, di una strada che non vuoi o non puoi percorrere, di ipersensibilità.
E poi “abbassare ogni difesa” eretta per difendersi dal male, dai giudizi altrui, dall'avere poca fiducia verso gli altri, che spesso fanno stare male e verso la vita che spesso delude.
“Ora mi rendo conto che tra tutti quelli che ho incontrato pochi ricorderanno ancora il mio nome”: difficilmente si è ricordati quando si vive messi da parte, quando si parla pochissimo o niente, quando si ha una sensibilissima visione delle cose della vita, quando si è diversi dagli altri per indole e per la vita vissuta. È come se non si esistesse ovunque ci si trovi (condizione che io conosco molto bene), ma fortunatamente ci sono cose che possono cambiare questa situazione e credo che due di queste, che possono aiutare per essere ricordati siano il dare amore e l'arte. Anche le persone più timide, più taciturne grazie a queste due cose diventano amatissimi ed immortali.
Anche la fede e la vita più completa e vicina al proprio volere sono importantissime. Per me queste sono le quattro cose più importanti e che mi aiutano molto: la fede, lo scrivere, l'amore (quello universale) e la vita completa.

“Almeno tu” è il brano che ha fatto da colonna sonora al film “Piuma ed è stato interamente scritto da Francesca Michielin”. Ascoltare questa canzone fa commuovere per il modo in cui l'artista la interpreta e perché parla del tipo di amore più grande che c'è: l'amore di una persona che, a differenza di altre che fanno l'opposto facendoti perdere sempre più, salva dalla tristezza, dall'inquietudine, dalla fragilità dei propri giorni e che asciuga dai propri occhi quel vedere tutto con un velo di tristezza a causa delle esperienze negative vissute, per le cose che del mondo, di sé, degli altri non piacciono e che fanno soffrire una persona sensibilissima. E poi amare anche il lato fragile di una persona è bello perché è da lì che viene l'amore vero e le cose più belle dell'indole, del modo di vivere, del modo di scegliere e percepire la vita.
Anche solo una persona, in modo particolare se fa stare bene ed ha la possibilità di aiutarti a sconfiggere (anche solo momentaneamente) le cose di te, della vita, del mondo che non ti piacciono e fanno soffrire e di aiutarti a vivere in tutto la vita che vuoi, può bastare anche se fosse la sola vicina a te in tutto l'universo per essere felice: difficile trovarla o se la si ha accanto magari non ha la possibilità per salvarti da tutto quello che ti fa soffrire e di farti realizzare la vita che ti renderebbe felice perché deve sottostare a chi (una o più persone) tiene solo a se stesso.

In “Tutto questo vento” scorgo la metafora del vento inteso come quella situazione di inquietudine nella quale ci si trova per indole e a volte anche per una vita non serena a causa di persone o situazioni ostili. Crescendo si impara a difendersi, si parla poco e si pensa molto per trovare una soluzione a situazioni che fanno soffrire e per inventare il modo per non cadere più, per non buttarsi via, per non arrendersi. Quel vento che si sente dentro nell'infanzia e nell'adolescenza per una vita poco serena e per troppa sensibilità non va più via, rimane dentro e si deve imparare a conviverci.
A volte si è consapevoli del fatto che se non si fosse conosciuto quel vento magari non saremmo riusciti a dare valore anche a cose piccolissime, ad accorgerci delle cose belle, a trovare un po' di felicità in cose che fortunatamente possono dipendere solo da noi perché difficilmente gli altri danno felicità, così come raramente la vita, da sola, dà felicità.
Quel vento fa cadere, ma insegna anche a rialzarsi, a lottare, a sperare sempre oltre ogni avversità ma fa anche soffrire molto e a volte diventa sempre più impetuoso.

L'inciso di “Tutto è magnifico” è lo stesso di “Magnifico”, brano che Francesca Michielin aveva cantato precedentemente con il rapper Fedez e a questo ha aggiunto un nuovo testo per le strofe.
È una canzone che, come tutte le altre, ha moltissimi spunti di riflessione: interrompere il troppo pensare per dire tutto quello che si pensa senza stare lì a pensare cosa potrebbe dire chi parla tanto per farlo. Mi ha colpito moltissimo la frase: “Trovare in me la fonte della felicità”: solo chi ha sofferto molto nella vita e magari a causa di una o più persone o situazioni riesce a comprendere che la fonte della felicità, quella che rimane sempre e comunque, la si può trovare solo in se stessi ed è quella più importante e bella.
“E' possibile abbia sogni sbagliati un po' illusi al momento mi appartengono”: a volte i sogni sono troppo grandi e difficili da realizzare oppure sono impossibili da trasformare in realtà in base ad esempio alla propria avversa situazione esistenziale ma comunque un sogno è qualcosa che non si può cancellare dalla propria mente e dal proprio cuore perché fa parte di sé.
“Troverò le risposte a domande mai poste”: una persona che per indole pensa molto, si interroga su tutto, cerca le risposte a molte domande, anche a quelle che magari nessuno si è posto prima, cerca un senso a tutto, cerca di dare un valore ad ogni cosa e tutto questo arricchisce molto se stessi e la vita che si vive.
“Le parole non contano sempre tu lo sai che la vita a volte è più forte delle promesse e di tutto il dolore possibile conosco i sintomi dell'amore mi emoziono quando fuori piove dimmi un po' qual è il male minore la paura, la rabbia, il mio umore”: oggi sembra che essere logorroici dia valore, ma è meglio parlare poco e dire cose sensate; se la sofferenza è troppa, solo l'amore per la vita può aiutare ad andare avanti. Solo il vero amore, anche quello in senso universale, ha dei sintomi dei quali ci si accorge: felicità, serenità, sentire che noi e la nostra vita diventiamo migliori. “Mi emoziono quando fuori piove” è una frase di una sensibilità unica che non ha bisogno di essere commentata. La paura, la rabbia, il proprio umore sono cose che fanno soffrire ed è difficile stabilire quale sia la cosa che è meno pesante da sostenere.
La paura sorge per tutte le cose nuove e grandi, la rabbia è il sentimento che si prova per le cose che non piacciono, per le situazioni che non hanno via d'uscita e il proprio umore molto spesso è condizionato dalle persone vicine e dalle situazioni che viviamo intorno a noi.

Come “Almeno tu” anche “Un cuore in due” è una canzone commovente per l'interpretazione di Francesca Michielin e per il significato: “Abbi cura di quello che sei di ciò che senti e di ciò che vuoi e non dimenticarlo mai” è una frase che potrebbe fare invidia anche al più grande dei Filosofi per il suo immenso significato: a volte gli altri, la vita stessa, le situazioni possono riuscire a farti dimenticare o abbandonare quello che sei, quello che vorresti essere, quello che fa parte di te, quello che vuoi; è la cosa più sbagliata che si possa fare nella vita: lottare contro tutto e tutti per realizzare se stessi in tutto perché se non lo si facesse sarebbe la cosa più sbagliata in assoluto, la cosa per la quale non potremmo mai darci pace per tutta la vita. Cercare sempre di avvicinarci il più possibile ai nostri progetti di vita, a quello che amiamo, a quello che per noi è importante, a come vogliamo essere e a come desideriamo vivere.
“Avere un cuore in due non è facile ognuno vuole più della metà per sé che se mi faccio male poi lo senti tu qualcuno ne ha di più. Avere un cuore in due non è facile al massimo diventa un'abitudine che se ti amo io poi ti fermi tu chi resta ne ha di più”: due persone che condividano un solo cuore (due cuori che per il grande amore diventano uno solo) è l'amore più grande ma anche in quello che riguarda l'amore esiste l'egoismo e tutto perde equilibrio. Chi ha più cuore soffre ed ama di più.
Avere più cuore, in tutte le situazioni fa soffrire perché si è più sensibili ma si ama di più e se “l'ultimo giudizio sarà sull'amore” nulla è perduto e quella sofferenza ne è valsa la pena anche se penso che non si possa mai amare chi non ti permette di realizzarti per come senti di essere e per costruire la tua vita.

Queste le frasi di “Battito di ciglia” che più mi hanno colpito: “Ama l'amore, non amare me” e “Il cuore...si nutre di tutto quello che dai”. Amare una persona significa amare qualcuno con pregi e difetti, amare l'amore significa amare qualcosa di perfetto e che rende perfetti: che significato.
Il cuore è veramente vivo se ama, se è altruista, se ha la capacità di donare: una cosa cosa verissima della quale purtroppo difficilmente ci si accorge ed il mondo pieno di guerre, odio, divisioni ne è la prova ma fortunatamente ci sono persone che con la loro arte, i loro messaggi ed altre che nel piccolo del loro quotidiano provano a cambiarlo con le parole, con i gesti, con l'esempio.

“25 febbraio” è una canzone della quale Francesca Michielin è autrice interamente sia del testo che della musica. Mi piace definirla una poesia in musica perché è meravigliosa nel significato, nella melodia, nella speranza che infonde.
Il titolo è il giorno del compleanno dell'artista che immagina di fare un dialogo tra se stessa a 20 anni e la bambina che era nella pancia della mamma: essere invisibili tra le gente, scegliere un cielo nel quale volare, alzarsi senza far rumore, salutare il sole quando tramonta, non importa essere fragili ma sentirsi vivi sì. Correre per sentire se si ha ancora la sensibilità di percepire il vento, ricordare le tante volte che si è pianto (troppe). Cogliere l'attimo, accorgersi delle cose belle che ci aspettano e non avere mai paura perché noi stessi, che ci conosciamo più di chiunque altro, siamo la migliore compagnia che possiamo avere.
Le gioie sono sempre il frutto di sofferenza (come la nascita), ferirsi emotivamente insegna più dello stare sempre bene; se la solitudine fa paura pensare che quando si è soli siamo interamente per noi stessi.
Desiderare finestre aperte quando invece nella vita sono chiuse ed un cielo terso quando nella realtà è plumbeo sono due metafore che donano speranza a chi è senza speranza e poi quei meravigliosi versi di chiusura: “e quel sorriso dentro al cuore che ti dice andrà tutto bene” per guardare al futuro con ottimismo anche quando il presente è difficile. Un capolavoro scritto da una persona che ha una sensibilità unica che dona emozioni, coraggio e speranza che, per una persona che ha vissuto tutto quello che racconta in questa canzone, rappresenta qualcosa di molto importante.
Il giorno del mio compleanno, il 31 maggio, penso sempre al passato, al presente ed al futuro, cerco risposte ad infinite domande, soluzioni a molti problemi, mi soffermo sulle cose fatte, su quelle che vorrei fare, sulle cose da tenere, su quelle da cambiare, su quelle da migliorare, sulle cose che mi fanno soffrire, su quelle che mi fanno gioire, sul valore di ogni attimo, su com'ero nell'infanzia e sono felice di constatare che quel tempo, quel modo di essere e le cose che amavo sono ancora presenti in me. La mia mancanza di ottimismo verso il presente ed il futuro, così come è stato guardando al passato, è più dovuta alle persone che a qualsiasi altra cosa.

“Io e te” racconta in un modo molto bello la storia tra due persone che stanno insieme, che condividono tutto respiri, pensieri, sogni e che sono più forti anche delle cose avverse ed insieme sono una grande forza.

“Sons and daughters” parla di ricordi d'infanzia, di quando giocando si sarebbe voluto salvare il mondo e che guardando le stelle si poteva essere ogni cosa: la fantasia da bambini rende tutto possibile e se la facessimo sopravvivere anche nell'adolescenza, in gioventù e per tutta la vita niente sarebbe impossibile, unita all'entusiasmo, alla determinazione, alla voglia di lottare.
Bellissime questa frasi: “(but somehow we all forgot power that we have go to be anything) ma in qualche modo ci siamo dimenticati tutti del potere che abbiamo, di essere chiunque noi vogliamo”. “(wanna surrender my heart to love) voglio che il mio cuore si arrenda all'amore” “('cause dreams will shape the world that you will eventually see) i sogni danno forma al mondo che vedrai un giorno”.
A volte sono più le persone che rendono impossibile tutto ciò e allora si deve lottare molto e per riuscire è importantissimo non arrendersi mai.
Sarebbe meraviglioso se tutte le persone vicine capissero che la costruzione di se stessi e della propria vita sono le cose più importanti dell'esistenza per le quali si deve studiare, ci si deve impegnare, si devono superare i propri limiti, si deve lottare anche con se stessi: tutto questo basta ed avanza, non si dovrebbe anche lottare con gli altri affinché ti diano la giusta libertà per fare tutto ciò. L'inquietudine che si avverte per il grande desiderio di costruire noi stessi e la nostra vita cresce ancora di più quando le persone vicine e le situazioni che viviamo impediscono tutto ciò o rendono ancora più difficile la realizzazione di cose così importanti.

“Divento”, anch'essa interamente scritta da Francesca Michielin racconta la sua voglia di navigare lontano, il più lontano possibile dopo essere stata per vent'anni chiusa in una scatola. Credo che la sua bellissima e significativa musica e la sua personalità fuori dal comune per sensibilità ed intelligenza la porteranno molto lontano, verso un meritato e duraturo successo (internazionale).
Arriva un tempo nella vita (di solito nell'adolescenza e nei vent'anni) nel quale si cerca di capire cosa vogliamo fare nella vita, di cosa vogliamo diventare umanamente e professionalmente e ci sono cose di noi stessi che dobbiamo cambiare un po' ma senza stravolgerci affinché ci permettano di realizzarci, con molta fatica, perché sono radicate nell'indole (la timidezza, la sensibilità, l'insicurezza, la vulnerabilità, il modo in cui per moltissimi anni si è vissuto) per realizzare il nostro progetto di vita: già questa è un'immensa fatica ma a volte il tutto è reso più difficile o impossibile dalle persone che si hanno accanto e non si può realizzare interamente se stessi: questo è il più grande dolore della vita e purtroppo ci sono casi in cui nulla si può fare.

Francesca Michielin ha scritto “Nice to meet you” in un giorno, per il suo primo tour, per presentarsi al pubblico e dire “Sono pronta e quindi piacere di conoscerti/vi”. Dopo la vittoria di X factor a soli 16 anni, ha seguito un percorso umano ed artistico per essere pronta ad affrontare un pubblico molto vasto come quello del Festival di Sanremo e costruire una carriera internazionale.
Un cd veramente bellissimo: ogni traccia un capolavoro di significati e sensibilità.
Francesca Michielin è un'artista completa: canta, suona (tantissimi strumenti musicali) scrive canzoni e nonostante faccia tutto questo, è molto impegnata a studiare: studia Beni Culturali all'università, Composizione al Conservatorio, ha un grandissimo amore per la cultura, parla e scrive benissimo in italiano, conosce il latino, il greco, l'inglese, studia lo spagnolo, il portoghese, si dedica al volontariato da tanti anni...un'esempio per i giovani.
Inoltre è encomiabile il fatto che nelle canzoni, nelle interviste e ovunque ne abbia la possibilità parla sinceramente delle sue vulnerabilità, delle sue fragilità, dell'inquietudine, della sensibilità, di quello che l'ha fatta e la fa soffrire, delle difficoltà incontrate quando a 16 anni si è ritrovata in mezzo al successo al quale nell'indole e nel modo in cui aveva vissuto non era preparata, di tristezza, ansia, tutte cose che molto spesso il mondo, chissà perché, non accetta.
Encomiabile è anche il fatto che cerca sempre di trasmettere messaggi positivi, pieni di significato, di speranza, di amore per tutte le cose belle (piccole e grandi ) della vita.
Una grandissima persona e una grandissima artista, da seguire.

Nella vita è importantissimo cambiare, evolversi, migliorarsi ma se dentro di noi c'è qualcosa che ha un grandissimo valore, come ad esempio la sensibilità, dobbiamo fare in modo di non perderla mai e di custodirla come la cosa più preziosa che abbiamo, anche se fa soffrire.
Inoltre, se dopo aver vissuto molti anni chiusi in una “prigione”, in una “scatola”, in una “gabbia” che dir si voglia, non dobbiamo mai dimenticare, anche se si riuscisse a cambiare vita e a conquistare il mondo, tutte le cose che il vivere così lascia: il vedere tutte le cose della vita in maniera più profonda, l'ipersensibilità, l'accorgersi di tutto quello che ha veramente valore, la dolcezza, la vulnerabilità, il pensare ininterrotto, l'importanza dei sogni che sono stati tutto quello che ha dato la forza maggiore per andare avanti, l'importanza delle cose piccole e grandi che hanno aiutato ad andare avanti, il saper stare soli con se stessi e il farsi compagnia, il conoscere bene se stessi nei propri pregi e difetti, il riuscire ad accorgersi di cose impercettibili, il farsi domande su tutto, l'aver imparato a dare valore ad ogni singolo attimo, che non deve mai essere sprecato e buttato via.
Nel caso in cui non si riuscisse, per uno o più motivi, ad uscire da un contesto così chiuso è bene fare tesoro e vivere di tutte le cose sopraelencate che possono dare in qualche modo tutto, grazie anche alla fantasia, e di trovare un modo per dare un grande senso ai propri giorni: per me quel grande significato nella vita lo trovo nello scrivere.
Sono felice per tutti gli artisti che arrivano al successo grazie alla vita che hanno vissuto e per come sono, tutte cose che mettono nella loro arte: quelli che hanno un vissuto difficile, che hanno sofferto, che sono ipersensibili, che trasmettono messaggi positivi di amore, di speranza, di ricerca della felicità, di serenità, di pace, che hanno un grande cuore, una grande mente ed una grande anima riescono a conquistare per sempre il mondo.
Anche se con la propria arte si sogna un successo mondiale ed infinito e questo non dovesse arrivare, non si smette mai di coltivarla perché aiuta a vivere ed anche solo poche persone che fruiscono di essa sono una gioia infinita per chi scrive, chi canta, chi dipinge, chi recita....e lo fa perché è la cosa che più ama al mondo.


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