domenica 31 maggio 2020

Birthday


Pentecoste. Dagli Atti degli Apostoli (2,1-11)

Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi.


Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua.
Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio».


lunedì 25 maggio 2020

Caratteristiche del segno dei Gemelli

“Leggo gli oroscopi ma aspiro all'eterno” è un verso di una canzone di Chiara che ciascuno potrebbe fare proprio perché nonostante si insegua e si speri in una vita senza fine, ci si interessa molto di quello che le stelle dicono: che chi ci crede chi no ma legge lo stesso l'oroscopo giornaliero, mensile e annuale.

Ogni segno zodiacale ha le proprie caratteristiche e non si sa per quale motivo molto spesso leggendole ci si ritrova se non proprio in tutto ma in gran parte nelle caratteristiche del segno a cui si appartiene e che riguardano tutto quello che fa parte della persona: il carattere, le caratteristiche fisiche, le attitudini...

Tutti coloro che nascono dal 22 Maggio al 21 Giugno appartengono al segno zodiacale dei Gemelli e, in maniera concisa, appartengono al segno che rappresenta la giovinezza e l'adolescenza e che con quattro parole possono essere definiti intelligenti, dinamici, divertenti e comunicativi.

Il motto del segno dei Gemelli è “io penso”. I Gemelli sono ribelli, adorano viaggiare, hanno una voglia di conoscenza irrefrenabile, amano la letteratura, l'arte e tutte le materie che sollecitino la fantasia, amano cose a volte opposte, sono affamati di vita, passano velocemente da un interesse all'altro, hanno una spiccata capacità di percepire l'atmosfera circostante.


La duplicità è caratteristica in tutte le cose, c'è una tendenza al trasformismo, un grande amore per le forme di comunicazione; osservano il mondo e tutto da due angolazioni diverse (quasi sempre opposte), hanno moltissimi hobby (la musica, la tecnologia, la lettura, la scrittura...) cercano e trovano il meglio di tutto, molto adatte sono le professioni relative alla comunicazione come il giornalismo e in generale la parola scritta ma anche avvocato penalista, presentatore radio televisivo, addetto alle pubbliche relazioni, imprenditori, segretari, psicoterapeuti, psicoanalisti. I Gemelli hanno un innato bisogno di cambiamenti.
Fisicamente sono in genere sottili.

La loro rapidità nel passare da un interesse all'altro li fa peccare di superficialità ma di ogni cosa vorrebbero sapere tutto e si sforzano di imparare il più possibile di quello che amano. Soffre di nervosismo che a volte riesce a nascondere. Estroso, generoso, sensibile, incapace di portare rancore, curioso e fantasioso. I gemelli più relazionali sono quelli che parlano sempre, che chiedono, che raccontano; quelli più timidi si concentrano sul “capire”: sono quelli che imparano a leggere e scrivere prima del tempo, spesso da soli, che amano i libri, la lettura e sono curiosi un po' di tutto.

A mio avviso leggere l'oroscopo non vuol dire credere che quello che c'è scritto o viene detto accadrà ma considerarlo un consiglio, un modo per vedere come ci si comporterebbe in una data situazione, come si vive la vita. L'oroscopo giornaliero parla di tutto: di affetti, di tempo libero, di lavoro e mi piace leggerlo solo per vedere se in esso mi rispecchio caratterialmente e devo dire che molto spesso è così.

Ho letto un intero libro dedicato al segno zodiacale dei Gemelli e mi ritrovo molto in tutte le caratteristiche del segno. La cose che certamente mi piacciono di più sono: la grandissima voglia di vivere, l'amore per le cose belle, la capacità di vedere e vivere cose spesso opposte tra loro, la passione per le parole lette e scritte, per l'arte, l'infinita fantasia, la dinamicità. La cosa che invece mi piace di meno è il fatto che qualsiasi Gemelli vorrebbe sapere e fare tutto alla perfezione, in modo particolare per ciò che ama, ma purtroppo questo è impossibile e così ci si deve accontentare di sapere e fare tutto nel migliore dei modi.
Leggendo del proprio segno zodiacale si apprendono sempre cose nuove: ad esempio non conoscevo la distinzione tra i Gemelli più relazionali e quelli più timidi e devo dire che mi ritrovo più nella seconda tipologia di persone. Comunque adoro il mio segno zodiacale e, se fosse possibile, non lo cambierei con nessun altro e, sempre se fosse consentito, non ne sceglierei uno diverso e credo che l'amare, lo scegliere, il non voler cambiare tutto quello che di piccolo o grande fa parte della nostra vita sia la cosa più bella ed importante per essere sereni e felici sempre.


domenica 24 maggio 2020

Ascensione del Signore. Dal vangelo secondo Matteo (28,16-20)


In quel tempo, gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.
Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

lunedì 18 maggio 2020

Recensione del cd “Libera” di Anna Tatangelo

A soli 28 anni Anna Tatangelo, con l'edizione del 2015, ha raggiunto la sua settima partecipazione al Festival di Sanremo. Era in gara con il brano "Libera" e secondo me è stata eliminata ingiustamente perché la canzone è molto bella e l'ha cantata ed interpretata bene. Il suo nuovo album che si intitola "Libera", come il brano sanremese, è uscito nei giorni del Festival.
Contiene 14 brani: la canzone sanremese, 9 canzoni nuove, 3 brani che sono stati dei singoli usciti nei tre anni precedenti e il brano "Dio come ti amo", che ha interpretato al Festival di Sanremo del 2015 nella serata dedicata alle cover. É un disco interamente dedicato all'amore e musicalmente vario perché contiene canzoni melodiche ed altre con ritmo e musica più movimentati.
Apre il cd "Libera", il brano sanremese scritto da Kekko dei Modà che contiene due delle cose più belle che si possono dire ad un partner e solo se è vero amore: "Sentire che con te sono libera...unica". L'amore non deve essere mai una prigione per nessuno, ma la condivisione delle proprie vite nelle quali ciascuno deve essere libera/o di scegliere, decidere, vivere e far sentire all'altra persona che è unica, speciale;
"Gocce di cristallo" parla di un uomo che vive l'amore senza dolcezza e che non ricorda le cose belle della donna con la quale ha avuto una storia: questo accade in un amore vissuto superficialmente da chi non sa amare;
"Ieri" racconta la storia di un amore finito perché solo lei ama e non riceve amore: una cosa non giusta e quando accade questo è certamente meglio stare soli che vivere con una persona a cui non importa nulla di chi ha accanto;
"Inafferrabile" con una musica da discoteca esprime il desiderio di amare qualcuno profondamente, che sia anche inafferrabile e da scoprire nella parte più vera: una cosa che è forse solo un'illusione e non la realtà;
la dolcissima "Tu non cambiare mai" parla di due persone che vanno in direzioni opposte e si stanno cambiando ed è quello che lei non vuole: anche questa è la cosa più bella da dire ad una persona che si ama perché va bene così com'è: è una grandissima fortuna quando questo accade;
la ritmata "Sei" descrive i pregi ("la luce che non mi abbandona mai", "la chiave delle mie emozioni", "la giusta dose dentro i sogni miei"...) e i difetti di un amore ("il sale sulle mie ferite", "l'indifferenza che io non vorrei"): è difficile che in amore ci siano solo cose belle, ma se ci sono queste, le cose brutte si possono sopportare meglio;
"Che ora è" racconta della diffusa difficoltà degli uomini a legarsi seriamente ad una donna e tutte le scuse sono buone ("la crisi, i soldi ed altre cose") per non fare passi importanti in una relazione che vorrebbero "congelare" e non far crescere per non diventare troppo importante;
"Non volevo niente" è un brano molto orecchiabile e soprattutto dal testo molto significativo che conquista: parla della cosa più bella che in amore possa fare una persona e cioè riuscire a farsi amare e conquistare il cuore dell'altra senza che questa volesse nulla, ma poi capisce che non riuscirebbe più a fare a meno di lui e contiene importanti consigli per la felicità: fare ciò che si vuole, basta che sia consapevolmente e stare con chi si vuole, facendo di questo un proprio diritto;
"Ed io ti amavo", è una canzone che parla anche questa di un tema molto diffuso in amore: di una donna che ama sempre, anche se tradita, umiliata, rifiutata, illusa. Ricambiare cose negative con l'amore è l'atteggiamento tipico di chi ama troppo, con la difficile (quasi impossibile) speranza di cambiare chi, quasi certamente, non cambierà mai e non conoscerà mai cos'è l'amore vero;
"Muchacha" è uno dei tre singoli che erano già stati trasmessi dalle radio e parla di una donna della quale tutti gli uomini si innamorano, che ama ballare e vuole una storia seria con un uomo che la conquisti con cose importanti e tenga a lei veramente;
"Vento di settembre" paragona il più grande amore al vento di settembre: dolce e delicato;
"Senza dire che" è l'altro singolo già pubblicato che parla di un altro tema molto attuale in amore: una donna che ama con tutta se stessa e sinceramente, ma lui non lo comprende, la lascia e quando capisce l'errore commesso vorrebbe tornare indietro ma non lo fa per l'orgoglio che glielo impedisce e questo fa soffrire molto lei: a volte basterebbe poco per accorgersi di quanto ama una persona e farlo quando è vicina, ma molto spesso si capisce il valore dell'amore ricevuto solo quando lo si perde;
"Dio come ti amo" ovviamente non ha bisogno di presentazioni perché è la canzone cantata da Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti, ed è la cover che ha cantato a Sanremo la Tatangelo. È una canzone che canta ed interpreta magistralmente (come fa anche con le sue canzoni) e quando un'artista reinterpreta una canzone non sua e lo fa meglio della versione originale è una grandissima cosa;
"Occhio per occhio", ultima canzone del cd ed altro singolo uscito precedentemente è la storia di un uomo falsamente innamorato e lei, che lo ha amato veramente tanto da considerarlo "il suo mondo", medita vendetta perché ha sofferto tanto a causa sua ed è felice di averlo perduto: è bello perdere chi ti fa soffrire perché non è giusto sprecare la propria vita nella tristezza a causa di chi merita solo indifferenza.
Nella cover del cd si vede Anna Tatangelo chiusa in una gabbia e nel retro copertina è libera: ha voluto rappresentare così il fatto che fino a pochissimo tempo fa a causa della timidezza si è sentita incapace di essere com'è, infatti all'inizio quando si mostrava molto sicura di sé diceva che era solo una maschera per coprire la timidezza. Tutte le esperienze professionali fatte, la maternità e l'esperienza del ballo pensava che l'avrebbero cambiata ed invece solo oggi, a 28 anni, si sente libera di essere veramente se stessa, più serena e sicura di sé.


Chi conosce la timidezza sa di cosa parla: difficoltà nell'affrontare la vita in tutto, una sensibilità eccessiva che fa soffrire molto, zavorre mentali dovute al fatto che ci si sente inadeguati in quasi tutte le situazioni perché chi è timido tende a nascondersi il più possibile, ad essere quasi sempre invisibile. Si trascorrono tanti anni (tutta l'adolescenza e la giovinezza) ad interrogarsi su come sconfiggere la timidezza e poi si trova la risposta: occorre aspettare. Saranno le esperienze fatte, la vita che lottando più di chi è non è timido si riesce a costruire e il tempo a far vincere la timidezza (anche se non scomparirà mai del tutto; una cosa bella della timidezza è che porta con sé la sensibilità e la capacità di percepire tutto e di viverlo più intensamente e quindi che non scompaia del tutto è importante per non perdere queste doti importantissime per vivere la vita).
È un cd veramente molto bello e dalle canzoni significative ed attuali sull'amore. Un cd che consiglierei certamente di acquistare.
Seguo Anna Tatangelo da quando, nel marzo 2002, esordì a Sanremo e la prima sera della sua esibizione, quando cantò l'inciso di "Doppiamente fragili" grazie alla sua bellissima voce, il talento e l'estensione vocale capii che sarebbe stata, insieme ad Eros Ramazzotti e Laura Pausini, la mia nuova cantante preferita. Nonostante in quei giorni avessi la febbre, rimasi fino all'una di notte a tifare per la sua vittoria. Vinse superando Valentina Giovagnini (scomparsa giovanissima qualche anno dopo a causa di un incidente stradale) e le fu augurata una carriera come Laura Pausini.
Nel 2001 partecipò al Girofestival con la sua prima canzone: "Dov'è il coraggio", un brano in cui esprimeva la sua forte personalità e la determinazione di realizzare tutti i suoi sogni.
Dai 7 anni ai 15 anni partecipò a molti concorsi a livello provinciale e regionale e poi appunto a Sanremo, vincendo tra le giovani proposte. In seguito uscì il primo disco "Attimo per attimo", il cui titolo deriva dal brano omonimo che era stato scritto per Mia Martini ma che scomparve prima di poterlo cantare e che fu assegnato a lei. Il cd non andò molto bene. Poi l'incontro con Gigi D'alessio e la collaborazione artistica, le altre partecipazioni a Sanremo, la vittoria del premio come migliore esordiente nel 2005, i cd "Ragazza di periferia", "Mai dire mai", "Nel mondo delle donne" Progetto B" e "Libera".
Molti autori importanti hanno scritto per lei: Gaetano Curreri degli Stadio, Kekko dei Modà, Renato Zero...
Tiziano Ferro ha definito la sua una delle più belle voci che abbiamo in Italia.
Ha da sempre ricevuto complimenti, riconoscimenti e tante soddisfazioni, ma purtroppo non ha raggiunto il successo che avrebbe meritato per le sue doti canore ed interpretative.
Io credo che a rovinare tutto siano stati i pregiudizi sulla sua vita sentimentale per la storia con Gigi D'Alessio. Molti grandissimi artisti non conducevano (in tempi nei quali alcune cose erano il più grande scandalo che potesse accadere) o non conducono una vita irreprensibile eppure la carriera non ha risentito di questo.
Un\una cantante deve trasmettere emozioni, messaggi, regalare un po' di felicità, un momento per riflettere e fare tutto questo solo con le proprie canzoni. Non conta nient'altro. Ha fatto al meglio il proprio lavoro. La musica è la colonna sonora della nostra vita. I cantanti preferiti, in particolare, con le loro canzoni riescono a rendere ancora più belli i giorni felici e a dare un po' di felicità in quelli tristi e questa è una cosa che non si dimentica mai.
Penso che se un giorno non si mischierà più la sua vita privata e sentimentale (che sono solo fatti suoi) con quella artistica, grazie alla sua bellissima voce, le sua capacità di trasmettere emozioni quando canta, la grande capacità interpretativa, le tante bellissime canzoni che ha nel suo repertorio e la sua grandissima passione per la musica, potrebbe veramente avere e meriterebbe il successo internazionale dei più grandi artisti italiani: Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Andrea Bocelli, Zucchero, Tiziano Ferro.
A volte penso che il destino per ciascuno di noi sia stato scritto da sempre perché spesso si avvertono coincidenze e avvenimenti che sorprendono. In un'intervista la Tatangelo ha raccontato che a soli 3-4 anni era su una sedia, aveva gli occhiali a forma di cuoricino, non sapeva nemmeno parlare e già cantava, una passione che cresceva con il passare del tempo: quello era il suo destino.
Anche io, ripensando ai ricordi della primissima infanzia, amo e faccio le cose che già amavo e facevo allora: alcune di queste sono scrivere (scrivevo qualche poesia già in terza elementare e a 12 anni scrissi, insieme ad una compagna di classe, un articolo che fu pubblicato dal più importante giornale regionale), leggere, suonare...
Forse il nostro unico dovere è quello di seguire la strada che Dio aveva indicato nei suoi progetti per noi perché è quella migliore, è quella che se la seguiamo dà la felicità e la realizzazione più grandi per noi, a prescindere da quali siano i livelli che riusciamo a raggiungere. L'importante è costruire e vivere la vita fatta di tutte le cose che abbiamo sempre amato, senza farci mai condizionare dagli eventi, dalle persone, dai giudizi di chi giudica ogni aspetto della nostra vita senza sapere quanto importante sia per noi quello per cui viviamo e che amiamo fare, che è il meglio che possiamo dare, che sappiamo fare e che fa parte di noi da sempre, da prima che avessimo la capacità di scegliere e che sicuramente è stato Dio a trasmetterci tutto questo.

domenica 17 maggio 2020

VI Domenica di Pasqua. Dal vangelo secondo Giovanni (14,15-21)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».


Salmo Responsoriale (dal Salmo 65)

Grandi sono le opere del Signore.
Alleluia, alleluia, alleluia.

Acclamate a Dio da tutta la terra,
cantate alla gloria del suo nome,
date a lui splendida lode.
Dite a Dio: «Stupende sono le tue opere!

A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
mirabile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terra ferma,
passarono a piedi il fiume;
per questo in lui esultiamo di gioia:
con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.



mercoledì 13 maggio 2020

12 Maggio 2020: venticinque anni dalla morte di Mia Martini

Mia Martini era una cantante che riusciva a conquistare l'attenzione di chiunque la ascoltasse e la vedesse interpretare le canzoni.
Io l'avevo vista in televisione tante volte ed ascoltavo le sue canzoni alla radio e quando quel giorno di maggio sentii la notizia della sua morte ero molto triste perché anche se avevo solo quasi dieci anni, quella cantante mi aveva colpito per il suo modo unico di interpretare le canzoni e per i testi molto significativi dei suoi brani.
Era il 12 maggio 1995, quando Mia Martini (detta anche Mimì) morì a soli 47 anni. Era a casa sua, a Milano, deceduta per arresto cardiaco. A questa causa di morte non crede la sorella, Loredana Bertè, perché sembrava fosse stata picchiata e lei sapeva anche da chi. Oramai sono passati tanti anni e credo che sicuramente la verità non verrà mai fuori.
Mia Martini nacque in Calabria e a cantare cominciò da piccola, partecipando a vari concorsi canori. Il grandissimo successo, che fu internazionale, arrivò nel 1972 con la canzone "Piccolo uomo". Purtroppo nella sua vita ha sofferto molto a causa di un padre che non la voleva, che non accettava la vita che aveva scelto e cioè fare la cantante perché avrebbe dovuto condurre la vita che lui aveva deciso per lei, che la considerava solo "una bocca in più da sfamare", tutte cose che l'artista cantò nel brano "Padre davvero". Altro motivo che le cagionò molta tristezza era la sfortuna in amore, in particolare la sua storia con un cantante con il quale avrebbe voluto costruire una famiglia, ma lui non volle e le diede molti dispiaceri che le causarono uno stress così grande da perdere la voce e doversi sottoporre a due interventi alle corde vocali che le cambiarono il timbro, infatti prima aveva una voce molto limpida e poi divenne roca.
Mia Martini cantava solo canzoni che la rappresentassero ed infatti due brani che ha ispirato per le sue brutte esperienze con gli uomini (prima con il padre) e poi con le sue storie infelici e il desiderio di avere un uomo che la amasse veramente e che fosse diverso da quelli che aveva conosciuto sono: "Gli uomini non cambiano" e "Almeno tu nell'universo", due capolavori dai testi molto profondi ed emozionanti.
Altro brano famosissimo fu "Minuetto", scritto per lei da Franco Califano.



Come se queste sofferenze non bastassero, la sua carriera subì un duro colpo quando qualcuno (evidentemente senza cuore) mise in giro il pettegolezzo che Mia Martini portasse sfortuna. Nonostante ciò lei non si arrese perché era un'artista che ha fatto della musica la ragione della sua vita e nel 1989 conobbe la rinascita artistica con la canzone "Almeno tu nell'universo", ispirata da lei agli autori, interpretata con tutta l'anima e il cuore e che faceva trasparire la sua passione per la musica che era veramente tutta la sua vita. Conobbe anche tanta solitudine, infatti in un'intervista tristemente diceva che riceveva telefonate solo di lavoro. Aveva solo la musica e chissà quante altre canzoni immensamente significative, veritiere ed interpretate come solo lei sapeva fare avremmo potuto ascoltare se non fosse morta venticinque anni fa. È stata un'artista unica che non sarà mai dimenticata.
Purtroppo, a volte, nella vita sono tante le cose che fanno soffrire: persone sbagliate vicine che sanno solo fare stare male e voler imporre la vita che devi fare (cosa che fa solo chi non sa vivere, è cattivo e non è intelligente perché se lo fosse capirebbe che ogni persona ha il diritto di costruire e vivere la vita che sceglie in base alla propria indole, alle proprie passioni e a quello che la renda più felice e serena), persone che non amano chi hanno accanto e non rendono felici, solitudine che a volte, per vari motivi, è totale e cattiverie che molto spesso qualcuno mette in giro per annullare una persona e denigrarla.

Quando sfortunatamente si ha una vita così, a mio parere le uniche cose che possono lenire il dolore che si avverte sono: la fede, una passione che diventi la propria ragione di vita, l'amore che si deve dare anche se non lo si è mai ricevuto o non viene ricambiato e vivere di tutto quello che di bello amiamo e riusciamo a costruire nella vita.
Solo così, comunque vada, saremo vincenti e mai perdenti perché la nostra vita avrà avuto un grande significato e non sarà stata vana perché non ci siamo arresi alle avversità ed abbiamo coltivato una vita che noi abbiamo scelto, una vita migliore di quella che avevamo trovato nascendo e di quella che qualcuno ci voleva imporre.

lunedì 4 maggio 2020

Leonardo da Vinci: il più grande genio di tutti i tempi

Ci sono persone che, pur essendo vissute moltissimi anni fa, sono menzionate ancora oggi e sicuramente lo saranno per sempre. Inoltre, è difficile che ci sia qualcuno che non le abbia mai sentite nominare e la cui fama è dovuta alle loro opere. Una di queste, considerato il più grande genio di tutti i tempi, è Leonardo da Vinci.

Nacque il 15 aprile 1452 e morì ad Amboise il 2 maggio 1519: è stato pittore, ingegnere e scienziato italiano; si occupò di architettura, disegno, anatomia, musica, letteratura, scultura, pittura; fu progettista e scultore.
Leonardo fu figlio illegittimo del notaio venticinquenne Piero da Vinci appartenente ad una famiglia facoltosa e di Caterina, una donna di inferiore estrazione sociale.
Il padre mostrò alcuni disegni del figlio ad un suo amico, Andrea del Verrocchio, che rimase colpito per la bravura del giovane, cosa che lo convinse a prenderlo nella propria bottega d'arte: in seguito, si accorse che riuscì a superare la sua bravura. Non seguì studi regolari e non conosceva la lingua colta, il latino, che cominciò a studiare all'età di 40 anni. Nonostante fosse un autodidatta, riuscì a raggiungere altissimi livelli di conoscenza in tutte le materie dello scibile e moltissime sono state le invenzioni realizzate postume di tantissimi anni e derivanti da suoi progetti.

Una cosa che colpisce tantissimo è che riuscì a unire l'estro artistico e la razionalità scientifica. Era mancino e scriveva i suoi appunti al contrario, da destra verso sinistra in modo che potessero essere comprensibili solo se riflessi in uno specchio.

Tra i suoi appunti sono contenute tante riflessioni che sono delle perle di saggezza come queste: “Sì come una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire”. “Chi non stima la vita non la merita”. “Chi poco pensa, molto erra”. “La vita bene spesa lunga è”...

Per quanto concerne la pittura i suoi dipinti più famosi sono: “L'ultima cena”, “La Gioconda”, “Autoritratto”, “Adorazione dei Magi” “L'Uomo Vitruviano”, il quale rappresenta l'armoniosa proporzione delle forme del corpo umano in due figure sovrapposte e perfettamente inscrivibili all'interno delle forme geometriche del cerchio e del quadrato.


Come inventore, progettò macchine per uso civile, macchine per volare, macchine da guerra, macchine marittime, congegni idraulici, il perfezionamento della bicicletta a catena, il carro armato, una barca che consentiva di aumentare la velocità con un meccanismo a pale...

Fu cantante, musicista e ideatore di strumenti musicali. Suonava molto bene la lira ed era un bravissimo poeta e cantante. Fra appunti e disegni si trovarono progetti di vari strumenti musicali come la viola organista, il primo ed unico strumento ad arco-tastiera, di una particolare fisarmonica...

Difficile elencare tutte le opere, le conoscenze, le invenzioni nei vari campi sui quali Leonardo da Vinci ha raggiunto livelli quantitativi e qualitativi altissimi, l'unica cosa succinta che si può dire è che è considerato il più grande genio di tutta l'umanità per un sapere infinito ed una intelligenza unica che difficilmente potrà mai trovare eguali. La cosa che colpisce moltissimo è che ha acquisito tutto il suo sapere da autodidatta ed ha voluto far seguire ad esso delle opere in ogni campo su cui ha focalizzato il proprio interesse e tutti gli studiosi della sua biografia e di tutto ciò che ha realizzato si sono sempre chiesti come abbia fatto a trovare il tempo per imparare e fare tutto quello che lo ha reso il più grande genio di tutta l'umanità.

Impossibile poter raggiungere tanta sapienza, tanta genialità e tanto talento nel fare benissimo moltissime cose ma è molto affascinante e raggiungibile la possibilità di realizzare nella vita l'eclettismo e cioè l'occuparsi e il coltivare tante cose molto diverse tra loro che possono far parte della propria giornata e della propria esistenza e lo si può fare solo se si tiene vivo l'entusiasmo, se ci si dedica alle cose che piacciono e se si divide la giornata in momenti per fare ogni cosa: solo così si potrà avere la capacità di riuscire a fare tutto, cercando di farlo al meglio delle proprie possibilità.

domenica 3 maggio 2020

IV Domenica di Pasqua. Dal vangelo secondo Giovanni (10,1-10).

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».


Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza».