mercoledì 13 maggio 2020

12 Maggio 2020: venticinque anni dalla morte di Mia Martini

Mia Martini era una cantante che riusciva a conquistare l'attenzione di chiunque la ascoltasse e la vedesse interpretare le canzoni.
Io l'avevo vista in televisione tante volte ed ascoltavo le sue canzoni alla radio e quando quel giorno di maggio sentii la notizia della sua morte ero molto triste perché anche se avevo solo quasi dieci anni, quella cantante mi aveva colpito per il suo modo unico di interpretare le canzoni e per i testi molto significativi dei suoi brani.
Era il 12 maggio 1995, quando Mia Martini (detta anche Mimì) morì a soli 47 anni. Era a casa sua, a Milano, deceduta per arresto cardiaco. A questa causa di morte non crede la sorella, Loredana Bertè, perché sembrava fosse stata picchiata e lei sapeva anche da chi. Oramai sono passati tanti anni e credo che sicuramente la verità non verrà mai fuori.
Mia Martini nacque in Calabria e a cantare cominciò da piccola, partecipando a vari concorsi canori. Il grandissimo successo, che fu internazionale, arrivò nel 1972 con la canzone "Piccolo uomo". Purtroppo nella sua vita ha sofferto molto a causa di un padre che non la voleva, che non accettava la vita che aveva scelto e cioè fare la cantante perché avrebbe dovuto condurre la vita che lui aveva deciso per lei, che la considerava solo "una bocca in più da sfamare", tutte cose che l'artista cantò nel brano "Padre davvero". Altro motivo che le cagionò molta tristezza era la sfortuna in amore, in particolare la sua storia con un cantante con il quale avrebbe voluto costruire una famiglia, ma lui non volle e le diede molti dispiaceri che le causarono uno stress così grande da perdere la voce e doversi sottoporre a due interventi alle corde vocali che le cambiarono il timbro, infatti prima aveva una voce molto limpida e poi divenne roca.
Mia Martini cantava solo canzoni che la rappresentassero ed infatti due brani che ha ispirato per le sue brutte esperienze con gli uomini (prima con il padre) e poi con le sue storie infelici e il desiderio di avere un uomo che la amasse veramente e che fosse diverso da quelli che aveva conosciuto sono: "Gli uomini non cambiano" e "Almeno tu nell'universo", due capolavori dai testi molto profondi ed emozionanti.
Altro brano famosissimo fu "Minuetto", scritto per lei da Franco Califano.



Come se queste sofferenze non bastassero, la sua carriera subì un duro colpo quando qualcuno (evidentemente senza cuore) mise in giro il pettegolezzo che Mia Martini portasse sfortuna. Nonostante ciò lei non si arrese perché era un'artista che ha fatto della musica la ragione della sua vita e nel 1989 conobbe la rinascita artistica con la canzone "Almeno tu nell'universo", ispirata da lei agli autori, interpretata con tutta l'anima e il cuore e che faceva trasparire la sua passione per la musica che era veramente tutta la sua vita. Conobbe anche tanta solitudine, infatti in un'intervista tristemente diceva che riceveva telefonate solo di lavoro. Aveva solo la musica e chissà quante altre canzoni immensamente significative, veritiere ed interpretate come solo lei sapeva fare avremmo potuto ascoltare se non fosse morta venticinque anni fa. È stata un'artista unica che non sarà mai dimenticata.
Purtroppo, a volte, nella vita sono tante le cose che fanno soffrire: persone sbagliate vicine che sanno solo fare stare male e voler imporre la vita che devi fare (cosa che fa solo chi non sa vivere, è cattivo e non è intelligente perché se lo fosse capirebbe che ogni persona ha il diritto di costruire e vivere la vita che sceglie in base alla propria indole, alle proprie passioni e a quello che la renda più felice e serena), persone che non amano chi hanno accanto e non rendono felici, solitudine che a volte, per vari motivi, è totale e cattiverie che molto spesso qualcuno mette in giro per annullare una persona e denigrarla.

Quando sfortunatamente si ha una vita così, a mio parere le uniche cose che possono lenire il dolore che si avverte sono: la fede, una passione che diventi la propria ragione di vita, l'amore che si deve dare anche se non lo si è mai ricevuto o non viene ricambiato e vivere di tutto quello che di bello amiamo e riusciamo a costruire nella vita.
Solo così, comunque vada, saremo vincenti e mai perdenti perché la nostra vita avrà avuto un grande significato e non sarà stata vana perché non ci siamo arresi alle avversità ed abbiamo coltivato una vita che noi abbiamo scelto, una vita migliore di quella che avevamo trovato nascendo e di quella che qualcuno ci voleva imporre.

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