martedì 10 dicembre 2019

1830 - 2019: 189 anni dalla nascita Di Emily Dickinson


La prima volta che sentii parlare di Emily Dickinson fu nella serie televisiva americana "Una mamma per amica", in una puntata nella quale un professore di lettere spiegava ai suoi studenti che la poetessa visse quasi tutta la sua vita da reclusa. Fu una storia che mi colpì molto e così decisi di fare delle ricerche su internet per documentarmi sulla sua vita e le sue opere.

Emily Dickinson è considerata la più grande poetessa d'America e nacque ad Amherst il 10 dicembre 1830. Suo padre era un avvocato che ricopriva la funzione di legale e tesoriere dell'Amherst College, fondato dal nonno di Emily.
Gli studi di Emily Dickinson non furono regolari, scoprì la propria vocazione poetica da giovanissima e decise di diventare poetessa. Le sue amicizie furono pochissime. Visse la maggior parte della sua vita nella casa paterna, dove era nata e viaggiò pochissimo per andare a trovare dei parenti. Vestiva solo di bianco in segno di purezza.
 

 

Quando Emily Dickinson aveva 25 anni, decise di allontanarsi dal mondo e si rinchiuse nella propria camera al piano superiore della casa paterna anche a causa di disturbi nervosi e di una malattia agli occhi e non uscì neanche quando morirono i suoi genitori.
Morì il 16 maggio 1886 a causa di nefrite, a 56 anni, nello stesso luogo in cui era nata. La sorella, entrando nella camera di Emily, scoprì 1775 poesie scritte su foglietti ripiegati, cuciti con ago e filo contenuti in un raccoglitore. Prima della sua morte furono pubblicati solo sette testi. Il linguaggio di Emily Dickinson era semplice e brillante. Il primo volume delle sue poesie fu pubblicato nel 1890. A questo ne seguirono molti altri sulla sua vita e le sue opere.
 

La stanza di Emily Dickinson

Credeva che con la fantasia si riuscisse ad ottenere tutto e interpretava la solitudine e il rapporto con se stessa come veicoli per la felicità. Nelle sue poesie parla di piccoli momenti della vita quotidiana, ma anche di temi importanti, della natura e della morte. Era una donna che amava moltissimo i libri ai quali dedicò questo bellissimo pensiero, che spazia anche su importantissimi temi (la povertà e l'anima): "Non esiste vascello che come un libro ci sa portare in terre lontane. Né corsiero come una pagina di scalpitante poesia. È un viaggio che anche il più povero può fare senza il tormento del pedaggio. Quanto è frugale la carrozza che trasporta l'anima dell'uomo".
Altro meraviglioso scritto di Emily Dickinson è il seguente: "Ciò che posso fare, lo farò anche se sarà di poco conto come una giunchiglia; quello che non posso, deve restare ignoto alla possibilità".

Una frase che fa capire quanta voglia di fare e di vivere avesse Emily e di non soffrire per ciò che non poteva fare.

Leggendo la sua vita e le sue opere si intuisce che Emily Dickinson fosse una persona davvero speciale perché ha saputo sentire, provare emozioni e percepire cose piccolissime e grandissime nonostante vivesse sempre chiusa nella sua stanza, una stanza che conteneva le cose più belle del mondo per lei (il posto nel quale scrivere, riflettere, leggere, fantasticare, emozionarsi, sentire e vivere la vita...) e dentro la quale ha permesso al mondo di entrare per conoscerla grazie alle sue poesie.
A volte si avverte che nel mondo non c'è un posto per tutti, in modo particolare in un tempo in cui le convenzioni sociali, la famiglia patriarcale, i pericoli esistenti nella società non lasciavano nessuno spazio alle donne per vivere. Emily Dickinson scelse di allontanarsi da un mondo che sentiva estraneo, nemico e decise di costruirsene uno tutto per sé: un mondo fatto di scrittura, lettura, riflessioni, amore per la famiglia e per i bambini (per i quali il sabato preparava un dolce e lo dava loro calandolo dalla finestra della sua stanza), per la fede, per la natura. Anche se è stata una vita molto chiusa è stata un'esistenza piena di valore e di senso forse più di una vita aperta perché ha vissuto di cose che non fanno morire mai: l'arte, la fede, l'amore.

Fortunatamente oggi le donne, grazie a tante battaglie femministe, sono riuscite a costruire per loro un posto nel mondo, nella famiglia, nel lavoro e nella società, dove sono quasi sempre rispettate e considerate, ma purtroppo a volte si avverte la sensazione che Emily provò moltissimi anni fa, di un mondo nel quale per te non c'è posto. Quando questa sensazione prende corpo nella vita di una donna, l'unica cosa da fare è quella di costruire un mondo proprio, diverso, pulito, pieno di senso e di tutte le cose che si amano. Emily Dickinson decise da sola di diventare poetessa e questo l'aiutò a vivere per tutta la vita e nonostante non ottenne in vita riconoscimenti, continuò a scrivere perché per lei la scrittura, l'esprimersi non rappresentavano semplicemente una passione, un'arte, ma erano vita.
A volte la vita che troviamo nascendo e che non migliora crescendo qualsiasi cosa facciamo ci rende il niente più assoluto, ma da soli possiamo decidere cose grandi e piccole che riguardano la nostra vita che niente e nessuno può vietarci e sono quelle cose che possono aiutarci a dare un grande senso alla nostra esistenza e regalarci la felicità che il mondo e le persone spesso non danno.
 

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