giovedì 28 novembre 2019

Recensione del libro “Paulo Coelho, biografia di un narratore”


Lo opere artistiche, siano esse libri, cd musicali, film, quadri, sono considerate dagli artisti una parte di sé perché tutte vengono concepite nella loro mente per poi nascere materialmente e sono fatte di pensieri, esperienze e fantasia dell'autore, che le considera alla stregua di “figli”.
Quando le opere di un artista colpiscono molto, nasce la curiosità di sapere di più della sua vita perché l'esistenza di un artista condiziona molto le opere che crea e che contengono sempre tanto della sua vita.

Dopo aver letto alcuni libri di Paulo Coelho, acquistai una biografia dell'autore brasiliano dal titolo “Paulo Coelho, biografia di un narratore”.
“La vita di Coelho è la storia di un sogno: il sogno di diventare scrittore”, un sogno che gli è costato moltissima fatica realizzare perché ha dovuto lottare contro tutto e tutti ma che è stato ripagato da infinite soddisfazioni, come il grande sostegno dei suoi lettori, i premi letterari vinti, i milioni di libri tradotti in molte lingue e pubblicati in ogni parte del mondo.
 

 

Paulo Coelho nacque a Rio de Janeiro il 24 agosto 1947. Già a 9 anni sentiva la vocazione letteraria: giovanissimo vinse un concorso scolastico di poesia e il secondo premio in composizione.
Quando comunicò di voler fare l'artista, i genitori furono fortemente contrari perché volevano che intraprendesse una carriera professionale seria da avvocato, ingegnere come il padre o qualcosa di simile. Lui era deciso a seguire quella strada e così i genitori, per tre volte, lo fecero rinchiudere al manicomio dove venne sottoposto a terapie farmacologiche e a sedute di elettroshock; poi un medico, dopo averlo incontrato, convinse i genitori di quella che era la realtà: Paulo non era pazzo.

Per seguire il proprio sogno rifiutò l'aiuto economico del padre e per sopravvivere e racimolare qualche spicciolo suonava la chitarra. Poi si unì ad una compagnia teatrale, insegnò ai bambini ed in seguito scrisse testi di canzoni al cantante Raul Seixas: un suo disco vendette moltissime copie permettendo a Coelho, a soli 24 anni, di non avere più problemi economici.

La dittatura in Brasile era contraria a tutto quello che i due dicevano e così furono incarcerati. Coelho temette di non poter uscire vivo da quella prigionia, ma riuscì a farsi rilasciare perché si ferì e disse loro che era stato ricoverato tre volte in manicomio.
Avendo capito che fino ad allora aveva vissuto in un modo troppo tumultuoso, decise di vivere in modo più sereno e trovò lavoro presso una casa discografica. Nel 1977 acquistò una macchina per scrivere per dedicarsi alla letteratura ma visti gli scarsi risultati ottenuti, forse perché ancora non aveva trovato l'equilibrio nella propria vita lavorativa, personale ed affettiva, desistette da tale aspirazione.

Anni dopo, nel 1986, compì il Cammino di Santiago e fu proprio grazie a quel viaggio intriso di spiritualità che ritrovò se stesso dopo sofferenze, il carcere, la droga e l'irrequietezza che aveva segnato tutta quella prima parte della sua vita. Da quella esperienza nacque il libro “Il cammino di Santiago” che, spinto dalla sua attuale moglie la pittrice Christina Oiticica, fu pubblicato nel 1987 e che parla della straordinaria saggezza che si trova nella vita di tutte le persone comuni, di tutti noi; non ebbe successo, ma nonostante ciò Coelho non aveva più dubbi sulla propria vocazione di scrittore.

Dopo la pubblicazione di questo romanzo, spinto dal piccolo editore brasiliano che aveva intuito le sue grandi capacità letterarie, Coelho scrisse il secondo romanzo: “L'Alchimista”; anche quest'ultimo libro non riscosse successo infatti vendette 900 copie. Coelho non voleva abbandonare il proprio sogno più grande e così cercò un editore più importante: in pochi mesi vendette 500.000 copie e due anni dopo superò un milione e mezzo di copie e ciò lo consacrò come grandissimo scrittore di un libro che è il più venduto dell'idioma lusitano. Qualche anno dopo, nel 1993, lo scrittore conquista il successo internazionale. I giornalisti di una rivista francese, durante un reportage incontrarono nel deserto e fotografarono un beduino che stava leggendo “L'Alchimista”. Dopo questo libro, tutti gli altri sono stati dei grandissimi successi in tutto il mondo, tanto da diventare lo scrittore brasiliano più venduto.
Oltre a scrivere libri, Coelho ha collaborato per molti giornali di tutto il mondo. Ama moltissimo viaggiare ed è un avido lettore. In tutto il mondo è accolto da moltissimi ammiratori che stanno molto tempo in fila per un suo autografo e riceve ogni giorno tantissime lettere che hanno spazzato via la solitudine che sentiva dentro da quando era stato rinchiuso al manicomio.

Bellissima la sua frase con la quale ha voluto spiegare il motivo per il quale è accolto con tanto affetto dai propri lettori: “La mia anima era arrivata prima di me, i miei libri erano presenti...”
Nel ritratto in venti domande contenute nel libro mi ha colpito molto che il parlare in pubblico è quello che gli fa più paura, che la sua più grande aspirazione è continuare a scrivere e che niente è impossibile perché le cose che pensiamo non si possano realizzare, in realtà se lottiamo possono avverarsi.

Coelho, da persona molto religiosa, ha deciso di creare a Rio de Janeiro, dove è nato e dove tutt'ora vive, un'istituzione senza scopo di lucro completamente finanziata dai diritti d'autore per aiutare i bambini e gli anziani. La sua lettura più frequente è il Vangelo e ad essa ha fatto seguire un'opera grande per fare il bene perché sa che la fede senza le opere è morta.

Credo che proprio perché Paulo Coelho ha lottato tantissimo per realizzare la propria “Leggenda personale”, il proprio sogno e per non tradire quel bambino che sognava tanto di fare lo scrittore, nei suoi libri spinge sempre a lottare per i propri sogni più veri (qualunque essi siano), a credere che questi, se vogliamo e ci impegniamo al massimo senza arrenderci e stancarci mai possono diventare realtà e non sono impossibili.

A volte, in modo particolare quando la vita è difficile in tutto, i sogni ai quali ci si aggrappa e che rendono, comunque vada, la vita migliore sono tutto quello che di più vero si ha.
Come Coelho il mio sogno più grande è scrivere, un'attività che mi accompagna da sempre e lo farà per sempre perché rende la mia vita migliore e più significativa.
Avere moltissimi lettori è la più grande soddisfazione per chi scrive e grazie a Paid to write molte persone hanno letto i miei articoli e questo è per me un grandissimo onore ed un'immensa gioia. Spero di scrivere per tutta la vita, di avere sempre più lettori e mi auguro che apprezzino quello che scrivo.


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