mercoledì 27 novembre 2019

La felicità si trova nel Dna e dipende da un gene


Da sempre la ricerca scientifica si occupa di studiare tutto quello che concerne la vita ed ovviamente non viene sottratta come materia oggetto di studio neanche la felicità, aspetto fondamentale dell'esistenza e condizione agognata da tutti. L'ultima scoperta scientifica che riguarda la felicità è molto interessante: la felicità si trova nel Dna e dipende da un gene.
 
 


Gli scienziati inglesi della London School of Economic and Political Scienze di Londra hanno effettuato uno studio che è stato pubblicato sul Journal of Human Genetics secondo il quale il gene 5-HHT influisce sullo stato d'animo degli esseri umani. Il gene 5-HTT regola i livelli di serotonina, dalla quale dipende l'umore di una persona.

Lo studio è stato effettuato su 2.500 persone e il 69% delle persone che si sono dichiarate felici (35% contenti e 34% molto soddisfatti della propria vita), possedevano una versione doppia del gene 5-HTT, perché ereditata da entrambi i genitori; per chi invece non aveva nessuna copia del gene, la percentuale dei felici arrivava appena alla metà.

È sempre difficile dimostrare la veridicità di uno studio scientifico in modo assoluto, ma è certo che ci sono persone che senza motivi particolari o importanti e magari nelle stesse situazioni di altri che sono infelici, riescono ad essere felici e questa constatazione potrebbe far sorgere una discussione molto lunga, forse senza fine.

Personalmente credo che la predisposizione alla felicità sia veramente dovuta al Dna, in modo particolare per quello che riguarda le cose che danno la felicità: c'è chi è felice con poco, chi anche con molto non è felice, chi è felice sempre, chi non lo è mai. Penso però che anche le persone, l'ambiente, le situazioni che si vivono da piccoli condizionino molto la capacità di essere felici: se si cresce vicino a qualcuno che ha negatività da vendere, in un ambiente per nulla sereno e in situazioni tristi e difficili, anche se si possedesse una doppia copia del “gene della felicità” sarebbe impossibile essere felici; a volte per questi motivi l'infelicità cresce sempre più fino a toccare il parossismo.

Per fortuna, quando si diventa grandi, c'è la possibilità di estraniarsi con tutte le proprie forze e la propria volontà, anche se a volte non è per nulla facile, da tutto quello che continuamente fa soffrire e far scivolare via tutto ciò che di negativo si ha intorno, senza fossilizzarsi su di esso e permettere a noi stessi di essere felici sempre, focalizzando la nostra attenzione solo sugli aspetti positivi e scegliendo autonomamente nelle piccole e grandi cose quello che ci dà gioia nella quotidianità e nella vita.
Credo che ancor di più della scienza la religione possa dare una risposta sulla felicità, grazie alla frase da poco proferita da Papa Francesco: “La vera felicità è quella di chi sceglie il bene”. Parole sagge che spiegano molto bene che c'è una falsa felicità, quella effimera, che passa e che è sempre data da cose che provengono dal male e che poi danno tanta infelicità perché la vita rimane povera delle cose che contano veramente dettate dal bene, le uniche che possono dare una felicità che nasce dal cuore e che dura sempre.


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