Da sempre la ricerca
scientifica si occupa di studiare tutto quello che concerne la vita
ed ovviamente non viene sottratta come materia oggetto di studio
neanche la felicità, aspetto fondamentale dell'esistenza e
condizione agognata da tutti. L'ultima scoperta scientifica che
riguarda la felicità è molto interessante: la felicità si trova
nel Dna e dipende da un gene.
Gli scienziati inglesi
della London School of Economic and Political Scienze di Londra hanno
effettuato uno studio che è stato pubblicato sul Journal of Human
Genetics secondo il quale il gene 5-HHT influisce sullo stato d'animo
degli esseri umani. Il gene 5-HTT regola i livelli di serotonina,
dalla quale dipende l'umore di una persona.
Lo studio è stato
effettuato su 2.500 persone e il 69% delle persone che si sono
dichiarate felici (35% contenti e 34% molto soddisfatti della propria
vita), possedevano una versione doppia del gene 5-HTT, perché
ereditata da entrambi i genitori; per chi invece non aveva nessuna
copia del gene, la percentuale dei felici arrivava appena alla metà.
È sempre difficile
dimostrare la veridicità di uno studio scientifico in modo assoluto,
ma è certo che ci sono persone che senza motivi particolari o
importanti e magari nelle stesse situazioni di altri che sono
infelici, riescono ad essere felici e questa constatazione potrebbe
far sorgere una discussione molto lunga, forse senza fine.
Personalmente credo che
la predisposizione alla felicità sia veramente dovuta al Dna, in
modo particolare per quello che riguarda le cose che danno la
felicità: c'è chi è felice con poco, chi anche con molto non è
felice, chi è felice sempre, chi non lo è mai. Penso però che
anche le persone, l'ambiente, le situazioni che si vivono da piccoli
condizionino molto la capacità di essere felici: se si cresce vicino
a qualcuno che ha negatività da vendere, in un ambiente per nulla
sereno e in situazioni tristi e difficili, anche se si possedesse una
doppia copia del “gene della felicità” sarebbe impossibile
essere felici; a volte per questi motivi l'infelicità cresce sempre
più fino a toccare il parossismo.
Per fortuna, quando si
diventa grandi, c'è la possibilità di estraniarsi con tutte le
proprie forze e la propria volontà, anche se a volte non è per
nulla facile, da tutto quello che continuamente fa soffrire e far
scivolare via tutto ciò che di negativo si ha intorno, senza
fossilizzarsi su di esso e permettere a noi stessi di essere felici
sempre, focalizzando la nostra attenzione solo sugli aspetti positivi
e scegliendo autonomamente nelle piccole e grandi cose quello che ci
dà gioia nella quotidianità e nella vita.
Credo che ancor di più
della scienza la religione possa dare una risposta sulla felicità,
grazie alla frase da poco proferita da Papa Francesco: “La vera
felicità è quella di chi sceglie il bene”. Parole sagge che
spiegano molto bene che c'è una falsa felicità, quella effimera,
che passa e che è sempre data da cose che provengono dal male e che
poi danno tanta infelicità perché la vita rimane povera delle cose
che contano veramente dettate dal bene, le uniche che possono dare
una felicità che nasce dal cuore e che dura sempre.
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