Ci sono film che
diventano dei classici perché protagonisti principali sono temi
universali e che non cambiano mai: l'amore, la bontà, l'altruismo,
il senso della vita, il rispetto, l'amore per le piccole cose,
l'importanza dei sentimenti, la gioia e la felicità che nascono da
piccole cose, le differenze sociali che a volte creano pregiudizi in
chi ha poco o nulla economicamente e sono visti da chi ha una
posizione sociale ed economica elevata come il nulla anche se magari
hanno sani principi, sani valori e la necessità a volte di cambiare.
Tutto questo è protagonista nel film il Piccolo Lord del 1980 tratto
dall'omonimo romanzo per ragazzi (ma che fa tanto bene, sia il film
sia il libro, anche e sopratutto agli adulti) di Frances Hodgson
Burnett.
Cedric Errol è un
bambino di sette anni che vive negli Stati Uniti con la madre ed è
orfano di padre. Quando il fratello minore del padre muore, lui
diventa l'unico erede di tutti i beni della famiglia ed ottiene il
titolo di Lord Fauntleroy, dovendo un giorno sostituire il nonno, un
ricco nobile inglese che non conosce perché non approvava il fatto
che suo padre avesse sposato una donna americana e non nobile.
Il nonno, interessato ad
allevare nel modo che riteneva più consono il nipote in vista
dell'importante ruolo che avrebbe dovuto ricoprire quando lui fosse
morto, invia un suo dipendente nella casa della nuora per ottenere il
suo consenso a far trasferire il piccolo in Inghilterra per abitare
con il nonno per avere un futuro migliore a condizione che lei
abitasse in una casa messa a sua disposizione, accettasse dei soldi
per vivere e non avesse nessun rapporto con il suocero. La donna, per
il bene del figlio, accetta ma a sua volta detta due condizioni che
dovevano essere assolutamente concesse per far andare a buon fine
l'accordo: non avrebbe accettato i soldi per vivere perchè preferiva
lavorare per mantenersi e non voleva assolutamente che il piccolo
sapesse dell'ostilità del nonno nei suoi confronti perché lei non
gliene aveva mai parlato e questa cosa colpì così tanto il conte
che non riusciva a credere che la nuora avesse fatto un gesto così.
Cedric, la mamma ed una
donna che dava loro una mano ritenuta una persona di famiglia si
trasferiscono in Inghilterra. Il nonno è un uomo duro. Cedric è un
bambino molto sveglio, intelligente, allegro, gentile, altruista,
buono. Sicuramente non aveva preso dal nonno, ma a poco a poco con il
suo modo di fare fece breccia anche nel suo cuore indurito forse
anche dalle tante avversità della vita, in modo particolare quelle
provocate per i dispiaceri, per le condotte e scelte di vita che non
approvava dei suoi figli.
Intanto Cedric, come
faceva anche in America, era gentile con tutti e continuava a
coltivare la sua amicizia con il droghiere ed un lustrascarpe tramite
delle epistole con le quali li informava delle vicende che lo
riguardavano: ai due, prima di partire aveva fatto dei costosi regali
con i soldi che il nonno aveva inviato e che erano destinati alle
esigenze sue e della mamma.
Grazie a lui, il fattore
che si era ammalato poté continuare a lavorare nella fattoria del
nonno nonostante non avesse pagato l'affitto, vide le difficili
condizioni di vita delle persone che lavoravano per suo nonno, che
con i propri occhi si accorse della situazione e fu allora che il
conte capì quanto fosse indurito il proprio cuore e gli disse di
essere migliore di come era stato lui.
In poco tempo il bambino
conquistò il suo cuore, si accorse che il piccolo Lord lo amava
teneramente mentre la gente lo odiava e gli aveva ridato la voglia di
vivere che ormai aveva perduto e che pensava fosse impossibile
potesse ritornare.
Proprio quando si era
affezionato molto al nipote ed era orgoglioso del fatto che un giorno
sarebbe stato lui a prendere il suo posto e a dare nuovo lustro alla
famiglia, fu informato che un altro figlio aveva sposato una donna
dai facili costumi ed aveva avuto un bambino che adesso aveva otto
anni e che quindi era lui l'erede legittimo e non Cedric. Di questo
il conte fu dispiaciutissimo e diede l'incarico di fare le dovute
indagini e fare il possibile per smentire quella donna. Era tutto
regolare.
Il conte era così
cambiato che decise di dare una festa ed invitare la sorella, con la
quale non parlava da 20 anni ed era passato così tanto tempo che non
rammentava neanche il motivo per il quale avevano litigato.
Conoscendo Cedric la donna, riconobbe il merito che la mamma aveva
avuto nel crescere un bambino così speciale. Lui era d'accordo.
Intanto Cedric continuava
ad informare i suoi amici in America di tutto quello che gli
accadeva; raccontò loro anche del fatto di quel bambino che era lui
l'erede e che per questo non era più un nobile. Nonostante ciò non
era dispiaciuto perchè lui era felice lo stesso, come lo era in
America quando non aveva assolutamente nulla ed era abituato a
giocare a calcio con un barattolo (cosa che insegnò in seguito a
fare anche al nonno).
Il lustrascarpe, vedendo
la foto della donna che rivendicava il titolo nobiliare e l'eredità
per il bambino avuto con il figlio del conte, si accorse che era la
moglie del fratello. I due fecero giungere la notizia al conte e
furono invitati nel suo palazzo insieme al fratello del lustrascarpe
ed ovviamente alla donna al cui figlio non spettava nulla perchè
quando si sposò con il figlio del conte era già sposata con un
altro uomo, rendendo illegittimo il matrimonio e la prole.
Alla festa che seguì per
questa notizia che faceva ritornare il piccolo Lord l'erede
legittimo, il conte decise di invitare anche la nuora: la bontà con
la quale aveva nascosto al figlio l'odio che il nonno nutriva per lei
per non rovinare possibili futuri rapporti con lui, il fatto che gli
parlò e lo salutò anche se lui non le rivolgeva la parola, l'aver
cresciuto un bambino così speciale con tutte le doti positive e i
sani valori che ogni persona dovrebbe avere per dare il giusto senso
alla vita, gli avevano fatto capire che aveva sbagliato con lei con i
pregiudizi che aveva per la sua condizione economica e sociale ed
aveva scoperto che era una bravissima persona.
Questa scelta del nonno
di invitare la sua mamma ovviamente rese felice il piccolo Lord,
artefice del cambiamento di cuore, di scelte e di opinioni del nonno.
I bambini sono veramente
capaci di far cambiare in positivo le persone, loro ci provano a
tirare sempre fuori il meglio con il loro modo di fare ma poi sta
agli adulti, grazie a loro, a mettere prima il cuore davanti a tutto.
Credo che i bambini siano
molto più vicini degli adulti alle cose vere, alle cose che danno un
senso alla vita e che donano felicità: l'amore sincero, l'entusiasmo
per tutto, la curiosità, la gioia che nasce dal nulla, la voglia di
vivere attimo per attimo, la voglia di imparare, di scegliere, di
impegnarsi, di giocare, di ridere, di condividere, di dare, di
fidarsi ed affidarsi.
Loro non conoscono il
male, l'odio, il rancore, l'egoismo, la tristezza, il differenziare
le persone per la loro condizione economica o sociale, tutte cose che
deturpano il mondo e le persone.
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