Ci sono persone che,
anche se non le si incontra mai e si seguono solamente attraverso i
media perché sono degli artisti, riescono ad entrare nella vita e
nel cuore di milioni di persone. Non tutti, solo pochi, conquistano
sia con la loro arte ma anche con il loro modo di essere, come
persone, per le caratteristiche umane poco comuni che colpiscono
moltissimo.
Sicuramente uno degli
esempi di tutto ciò è stato Fabrizio Frizzi, prematuramente
scomparso il 26 marzo 2018 a soli 60 anni.
Figlio di Fulvio, un noto
distributore cinematografico, dopo il diploma al liceo classico si
iscrisse a Giurisprudenza ma lasciò gli studi poco dopo. Cominciò
così la sua carriera nelle radio e televisioni private. In seguito
su Rai 2, nel 1980, fu prima inviato e poi conduttore della
trasmissione “Il barattolo”. Il primo programma che condusse in
prima serata fu il varietà “Europa”, andato in onda su Rai 1 nel
1988. In tutta la sua quasi quarantennale carriera condusse 73
programmi diversi e tutti di successo.
Avevo pochi anni quando
condusse, insieme a Milly Carlucci, “Scommettiamo che...?”,
seguitissimo varietà del sabato sera nel quale i concorrenti si
sottoponevano a prove di cultura e abilità: mi colpivano moltissimo
quelle persone che avevano un'intelligenza superiore che consentiva
loro ad esempio di fare astrusi calcoli matematici, di ricordare in
quale pagina del dizionario fosse una parola...e quelle che avevano
grandi abilità e forza fisica. Tantissime le edizioni di “Miss
Italia” che condusse. “La Partita del cuore” la presentò per
la prima volta nel 1992 e poi le maratone “Telethon”,
trasmissioni a scopi benefici (beneficenza che lui stesso faceva in
silenzio, anche quando nel 2000 donò il midollo ad una bambina alla
quale salvò la vita e che volle conoscerlo). Condusse varie edizioni
di “Per tutta la vita...?”, un programma nel quale due coppie di
promessi sposi si sfidavano in vari giochi per vincere una vacanza ai
Caraibi e un pranzo di nozze per 200 persone.
Nel 1999 fu trasmessa la
fiction “Non lasciamoci più” con Deborah Caprioglio dove Frizzi
interpretava un avvocato. Visto il grande successo, nel 2001, venne
trasmessa la seconda edizione.
Alla fine del 2002
abbandonò la Rai e dopo una brevissima parentesi a Mediaset,
condusse il programma mattutino di Rai 3 “Cominciamo bene”,
insieme ad Elsa Di Gati.
Tornato su Rai 1 ebbe
grande successo il gioco a premi “Soliti ignoti – Identità
nascoste”. Nel 2009 tornò a condurre “Tutti a scuola”,
programma trasmesso dal Quirinale in diretta su Rai 1 per l'augurio
di buon inizio dell'anno scolastico da parte del Presidente della
Repubblica a tutti gli studenti.
Nel 2013 partecipò come
concorrente alla terza edizione del programma “Tale e quale show”
condotta da Carlo Conti, arrivando al quarto posto nella classifica
finale. Nel 2014 iniziò a condurre il quiz-show “L'eredità”
condotto fino ad allora da Carlo Conti e, visto il grande successo di
entrambi, si sarebbero alternati alla conduzione del programma. Nel
2015 condusse insieme a Rita Dalla Chiesa “La posta del cuore”,
programma trasmesso nel primo pomeriggio su Rai. Fece anche il
doppiatore nei film d'animazione “Toy Story” e “Cars”.
Era sempre molto
piacevole seguirlo in tv non solo per il talento ma anche per il modo
gentile, dolce, educato, rispettoso, sensibile, sorridente con il
quale si rivolgeva ai telespettatori, ai colleghi, alle persone
comuni.
Nel 2008 fu nominato
Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana e nel 2015
Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Per quanto riguarda la
vita privata, Fabrizio Frizzi, seguiva il cuore e non gli importava
nient'altro. Rita Dalla Chiesa aveva 10 anni più di lui e lei stessa
per questo era contraria ad una storia d'amore ma Frizzi fece di
tutto per conquistarla e, nel 1992, la sposò. La loro storia durò
16 anni e fu lui a crescere amorevolmente la figlia di Rita. Poi, nel
2002, conobbe Carlotta Mantovan mentre era alla conduzione del
concorso di bellezza “Miss Italia” nella quale la diciannovenne,
diventata giornalista di Sky Tg 24, arrivò in finale. Lei, più
giovane di 25 anni, lo rese padre il 3 maggio 2013 della piccola
Stella. Si sposarono il 4 ottobre 2014.
Il 23 ottobre 2017,
mentre stava registrando una puntata de “L'eredità” viene colto
da un malore: lieve ischemia cerebrale è il referto.
Momentaneamente sostituito da Carlo Conti, torna alla conduzione del
programma il 15 dicembre.
A causa di un'emorragia
cerebrale muore il 26 marzo 2018: una notizia inaspettata che ha
scosso tutto il mondo dello spettacolo e l'Italia intera. La camera
ardente è stata allestita in Rai il 27 marzo 2018 e ricevette il
tributo di oltre 10.000 persone. Il giorno successivo, in diretta su
Rai 1, vengono trasmesse da Roma nella Chiesa degli Artisti le
esequie che è stato molto triste e commovente seguire. C'è una
frase dello scrittore Paulo Coelho molto significativa per la vita di
ciascuno e che dice: “Quando sei nato, stavi piangendo e tutti
intorno a te sorridevano. Vivi la tua vita in modo che quando
morirai, tu sia l'unico che sorride e ognuno intorno a te piange”.
La persona che più
soffrirà per la sua mancanza è la figlia, la piccola Stella, perché
ricorderà poco di lui e non avrà la possibilità di essere
cresciuta da chi voleva “esserle d'aiuto e essere per lei un punto
di riferimento” ma il suo dolore potrà essere un po' lenito quando
saprà dell'enorme affetto che tutti avevano per suo padre e sarà
orgogliosa di essere sua figlia perché era una persona speciale.
Superando la sua evidente
timidezza riusciva sempre a dare il massimo, a mettersi in gioco, ad
essere un vero artista di talento. Umanamente le cose che colpivano
tantissimo e che erano molto evidenti erano la gentilezza, il
rispetto, la dolcezza, l'umiltà, la bontà, la sensibilità,
l'educazione, l'eleganza, la simpatia sempre sincere che aveva con
tutte le persone che incontrava, alle quali si rivolgeva e che
ascoltava senza mai fare differenze tra persone famose, meno famose,
sconosciute. Per lui le persone erano tutte importanti: da
rispettare, da ascoltare, da mettere a loro agio sempre, da tenere
sempre in considerazione come se ciascuna fosse la più importante
del mondo, da non ferire mai. Si percepiva moltissimo tutto questo.
Di solito le persone
speciali, che sono diverse nel modo di pensare e agire perché sempre
mosse ed attaccate al bene vengono prese per false o stupide perché
c'è più abitudine, vengono considerate cose normali e fanno notizia
gli atteggiamenti di arroganza, del non rispetto per nessuno, di
durezza, altezzosità, cattiveria, della mancanza di considerazione
per gli altri, di insensibilità ma la cosa bella è che chi è
veramente gentile, rispettoso, dolce, umile, buono, sensibile
continua ad esserlo e non si lascia fermare da nulla perché non
saprebbe essere chi non è, non saprebbe vivere in modo diverso, non
saprebbe ferire le persone perché ferirebbe anche e soprattutto se
stesso.
Fortunatamente però,
ancora oggi e nonostante tutto, le persone buone lasciano il segno,
colpiscono, conquistano ed è un immenso dispiacere quando vanno via
da questo mondo perché con la loro presenza e il loro comportamento
lo hanno reso migliore, sono stati portatori di luce, amore, e
speranza che sia diverso: più umano, più giusto, più vivibile
grazie alle persone che scelgono sempre e solo il bene.
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