lunedì 9 marzo 2020

Recensione del cd Riflessi di me di Francesca Michielin

Negli ultimi anni, in campo musicale, una delle opportunità offerte ai giovani per arrivare al successo è quella di partecipare ai talent, trasmissioni nelle quali professionisti si occupano di seguire coloro i quali vogliono intraprendere un percorso artistico, spinti dalla passione e desiderosi di trasformarla in un lavoro.

Uno di questi talent, che ha riscosso molto successo in ogni edizione, è X Factor. Ricordo che seguii alcune puntate della prima edizione e che mi colpì molto il titolo del programma, che ha come obiettivo quello di scegliere e premiare chi ha veramente talento. Mi dispiace non aver seguito l'edizione numero 5 del 2011, la cui vincitrice è stata Francesca Michielin, che ha un innegabile e sconfinato talento artistico ed una personalità fuori dal comune per intelligenza e sensibilità.

Su youtube c'è il video del provino fatto per la selezione dei concorrenti per X Factor di Francesca Michielin, una sedicenne molto timida che cantando con una grandissima grinta e moltissima bravura vocale ed interpretativa “Whole lotta love” dei Led Zeppelin conquistò i giudici, che la ammisero a partecipare al programma e che, grazie alla sua incommensurabile bravura, al suo sconfinato talento e alla capacità di superare timidezza ed insicurezze grazie alla musica è stata la vincitrice.

Ha vinto un contratto discografico con la Sony Music, che l'ha portata a realizzare il suo primo cd, “Riflessi di me” prodotto da Andrea Rigonat e con la supervisione artistica di Elisa, uscito il 2 ottobre 2012, otto mesi dopo l'Ep d'esordio “Distratto” ed anticipato dal singolo “Sola”.

Il cd si apre con “Sola”, una canzone che chiunque è o si sente sola/o e che nella vita ha sofferto si può identificare e nella quale può trovare conforto e speranza: “e quel vestito da stringere un po', buone intenzioni che non bastano”: quando non ci si piace, quando ci si sente, per indole o situazione esistenziale, perennemente a disagio in tutti i contesti e con tutte le persone si tende a voler “scomparire” si parla poco, ci si veste con vestiti larghi che aiutino a nascondere la propria figura, ci si rende invisibili. Si comprende che per stare bene al mondo e per esistere si deve cambiare, ma alle intenzioni devono seguire i fatti: una cosa difficilissima.
“Sei sola, sola, sola ti senti sola, sola, sola e ti si legge negli occhi perché sempre più rare le tue lacrime...e l'allegria che poi ritroverai nei gesti e nei dettagli piccoli e importanti”: una persona che nella vita ha pianto troppo, come se le lacrime si consumassero, poi smette e rimane quel velo di tristezza negli occhi che è percepibile e che fa vedere tutto con un po' di tristezza anche se si cercano con tutte le proprie forze le cose piccole e grandi che possano dare quella felicità mai conosciuta ma tanto agognata.
“E continui a domandarti quale senso possa avere il tuo dolore, risposte troverai prima o poi in fondo all'amore che ti renderà più forte, che sarà una buona amica anche la solitudine, sola, sola, sola tu non sei sola”: a volte il dolore ci è propinato da contesti della vita, dalle persone vicine, da noi stessi per l'ipersensibilità e l'essere perfezionisti e severi con noi stessi in tutto e ci si chiede se tutta questa sofferenza possa avere un senso; credo che aiuti ad accorgersi delle cose migliori in quelle piccole e grandi, a trovare un senso a tutto, a trasformare ogni situazione, anche la più negativa, in qualcosa di positivo che rimanga e le risposte alla grande sofferenza si possono trovare soprattutto nell'amore universale, quello per le piccole cose, in quello che si sceglie. Chi conosce tantissima solitudine impara a farsi compagnia da sola/o e cerca in sé la felicità: il filosofo Schopenhauer diceva che una delle cose più importanti per essere felici è quella di saper stare da soli con se stessi e di trovare tutto in sé; la poetessa Emily Dickinson considerava il rapporto con se stessa e la fantasia le cose più importanti per la felicità.
“Sola” è una canzone bellissima, molto significativa e particolare per chi conosce la solitudine, anche quella del sentirsi (ed essere veramente) sola/o anche e soprattutto con le persone.

“Arcobaleni” racconta di due persone (“angeli a metà caduti dalle nuvole con le ali chiuse dentro ai lividi per volare liberi”) che si aiutano a vicenda; “ti porterò degli arcobaleni per sorridere e piano asciugherò tutti i tuoi pensieri dalle lacrime perché arrivi fino in fondo all'anima perché mi salvi da ogni male”: versi meravigliosi che incoraggiano a sorridere anche quando la vita fa solo piangere, a dimenticare quei pensieri a volte troppo pesanti per la giovane età o per gravità, a trovare il modo per diventare immuni ad ogni male quando si è ipersensibili e riuscire a salvarsi da soli o con l'aiuto di qualcuno.
“Come due farfalle io e te controvento, neve e grandine scegli la via, segui la scia adesso fidati...”: contro tutte le avversità, scegliere una via da seguire, quella che cambi la vita in meglio e fidarsi di qualcosa o di qualcuno per rendere la propria esistenza migliore.
“Perché trasformi ogni mio dolore...felicità...felicità”: ci sono cose, come le scelte di vita che si riescono a fare liberamente, le cose anche piccole che si amano, la costruzione di se stessi, l'amore per le cose belle e pure della vita che trasformano il proprio dolore trovato e vissuto nella vita per situazioni, persone, peculiarità caratteriali in felicità. Tutti siamo alla ricerca della felicità, il dolore non manca in noi stessi, nella vita, nel mondo, a volte a causa delle persone sbagliate e sicuramente costruire la gioia, l'allegria è anche e soprattutto una scelta da fare a dispetto di tutto quello che fa soffrire o di chi, a differenza dei protagonisti di questa bellissima canzone, non aiuta mai la persona vicina a sé ad essere felice, in modo particolare quando soffre e si vede.

In “Quello che vorrei” sono molti i versi che mi hanno colpito. “Quello che vorrei è volerti bene e non starci male”: a volte accade di voler bene ad una persona, di soffrire se sta male, di arrabbiarsi per lei se qualcuno le fa del male come se lo facesse a sé, di tifare per lei/lui in tutto, di volere che abbia una vita bella ma quella persona fa l'opposto nei tuoi confronti: dolore e rabbia sono i sentimenti che si provano quando ci si accorge di questo e si sta male per il fatto che non vuole bene negli atteggiamenti verso di te, che dovrebbero essere come quelli sopraelencati perché quello è l'unico e vero bene.
“E se è vero che noi abbiamo un solo cielo non capisco come mai se alzo gli occhi ora vedo che il tuo è blu e il mio è nero”: spesso ci si accorge palesemente che tutto va male qualsiasi cosa si faccia perché tutto è sempre difficile ed avverso mentre per gli altri accade il contrario anche se magari non fanno nulla di meglio di noi; è una cosa che fa soffrire molto ed anche se si è felici per gli altri che stanno meglio di noi, si desidererebbe avere una vita migliore senza nulla togliere agli altri.
“Quello che vorrei è azzerare tutto e ricominciare”: a volte nella vita accade che ci accorgiamo di non essere preparati a qualcosa, ad una vita diversa, a quello che potrebbe aiutarci ad avere una vita migliore perché nell'indole o nel modo in cui abbiamo vissuto se sono troppo chiusi non troviamo nessun aiuto per andare avanti e così vorremmo ricominciare tutto da capo anche se penso che le cose migliori di noi (ad esempio la sensibilità, la predisposizione alla riflessione, le cose più belle e vere della personalità, le cose che abbiamo sempre amato, le cose che ci hanno aiutato ad andare avanti) non debbano mai cambiare, qualunque cosa accada di positivo o negativo.

“Mai più” è un brano ricchissimo di significati profondi nei quali si può riconoscere chi ha vissuto messa/o da parte, ai margini della vita e che sa cosa significhi essere senza speranze: “Facile, facile dire che va tutto male e comodo, comodo è restare lì a guardare e svegliati, svegliati qui non si regala niente da un po'. Pesca lì in fondo a te quello che sai fare meglio provaci, mettici quello che ti tieni dentro lanciati, lanciati come un falco sopra questa città”: quando accade che tutto va male, la cosa più giusta da fare è quella di agire, di fare l'impossibile per sovvertire una situazione negativa, non arrendersi, di lottare con tutte le proprie forze perché altrimenti nulla può cambiare in meglio. E poi nella vita cercare e trovare quello per cui abbiamo un'attitudine naturale, quello che sappiamo fare meglio di qualunque altra cosa, che in qualche modo è la cosa che ci aiuta di più e ci rende felici nella vita e non tenerlo solo per noi, ma metterlo al servizio degli altri: scrivere, aiutare le persone, fare bene un lavoro, fare musica...
“Mai più, mai più, mai più messa da parte mai più, mai più, mai più senza speranze”: questi versi sono cantati da Francesca Michielin in un modo che emoziona e che fa sentire palesemente che sono autobiografici: quando ha vinto X factor ha affermato che quel successo immediato le ha fatto paura perché per indole e vita vissuta non era pronta: sicuramente quell'indole e quella vita erano di una persona che tante volte si è sentita messa da parte e senza speranze.
A volte sono la vita e le persone a mettere da parte, sembra non ci sia un posto nel mondo in nessun luogo per ipersensibilità, contesti e persone avverse e come conseguenza ci si chiude sempre più e si è veramente senza nessuna speranza.
Crescendo si promette a se stessi di cambiare in meglio in alcune cose della propria indole che inibiscono in tutto e non permettono di vivere veramente e del proprio modo di vivere, ma la riuscita dipende anche molto dalle persone vicine e dal contesto in cui si vive, che a volte possono portare ad affermare, a ragione, di essere per sempre messa/o da parte e senza speranze.
“Uomini perfidi sbarreranno le tue strade uomini candidi cureranno le ferite”: credo che le persone più cattive del mondo siano quelle che tolgono la giusta libertà alla quale ciascuno ha diritto per realizzare se stesso/a, che non fanno in modo che tu sappia stare nel mondo, spronando soprattutto quando si scorgono eccessiva sensibilità, timidezza, insicurezza e che si giustificano dicendo che fanno tutto questo per il tuo bene e perché ti vogliono bene: niente di più falso. Difficilmente si incontrano persone che, al contrario di altre, fanno stare bene, regalano felicità, libertà e con il vero bene curano la sofferenza cagionata da altre persone. “L'importante è quello che lasci di te, non mi sfiora neanche quello che pensi di me...Mai più finta di niente...mai più indifferente”: è importante lasciare sempre un ricordo positivo di sé e qualcosa che abbia valore e rimanga; fare in modo di non dare troppo peso a quello che gli altri pensano di noi (in modo particolare a chi vuole inibire, ostacolare o ferire), proseguire per la nostra strada, per quella che sentiamo più adatta a noi e scegliere tutte le cose della vita dando ascolto solamente a noi stessi, al nostro intuito, al nostro pensiero, al nostro cuore.
A volte si fa finta di niente anche se ci si accorge che qualcosa non va e si rimane inerti ed invece si deve cambiare atteggiamento ed agire, anche se costa fatica e non essere mai indifferenti ma interessati alle cose alle quali teniamo e a tutte le cose, piccole e grandi, della vita.
 


“Se cadrai” parla del tempo nel quale una persona cara (ma anche se stessi) prende la propria strada nella vita, cosa che crea un distacco inevitabile e fisiologico.
“E chi ti amerà, chi ti ascolterà, chi ti capirà quando tu cadrai/sbaglierai”: essere amati, essere ascoltati, essere capiti sempre ed in modo particolare quando si cade o si sbaglia non è facile; a volte non ci si sente amati da nessuno o solo da una persona per tutta la vita, non si è ascoltati da alcuno perché non si può neanche parlare, non si è capiti da nessuno perché ciascuno, soprattutto le persone libere ed egoiste vivono la loro vita, fregandosene di chi non ha la fortuna di avere la giusta libertà, il giusto appoggio per vivere e di certe situazioni e stati d'animo che solo chi li ha vissuti può comprendere.
“Io ti proteggerò anche se non ho ali”: il più grande protettore, per ciascuno, è il proprio angelo custode ma a proteggere nel modo giusto (lasciando scegliere e vivere) può anche essere una persona, che è quella che ci ama veramente e che tiene alla nostra felicità come e a volte più della sua.
I versi con i quali si chiude la canzone sono di una sensibilità veramente unica: “Vieni a cercarmi se ti senti persa nel silenzio io ci sarò, ti guiderò, ti aiuterò” e che fanno arrivare un conforto ed un affetto che difficilmente le persone vicine danno.
Sentirsi perduti significa non avere nessuna speranza in ogni campo della vita, il non trovare un posto nel mondo per sé, avvertire molte cose in sé, nella propria vita e nel mondo che fanno soffrire, essere ipersensibili ed avvertire tutte le cose più piccole (belle ma anche brutte), non avere la giusta libertà per costruire se stessi e la propria vita, vivere situazioni che non possiamo cambiare e dalle quali non possiamo fuggire, conoscere persone che non cambieranno mai in meglio nei tuoi confronti e sarebbe bello se una persona vicina che può fare tutto dicesse: “vieni a cercarmi se ti senti persa/o nel silenzio io ci sarò, ti guiderò, ti aiuterò” soprattutto nell'adolescenza, periodo nel quale si comincia a scegliere chi vogliamo essere e quali cose vogliamo facciano parte della nostra vita per sempre e si deve darsi da fare per realizzarle, libertà e situazione esistenziale serena permettendo.

Questi i versi di “Tutto quello che ho” che più mi hanno colpito: “Tu non sarai qualcuno che dimenticherò. Non mi sono mai sentita più inutile/debole, non mi sono mai sentita più fragile e lontana da te e adesso sono qui per darti tutto quello che ho...Non mi interessa la ragione ma l'amore che avrò (che avrò solo da te)...Quella lacrima mi ricorderà che più di questo non c'è”. Ci sono persone che, per il male che fanno, non si dimenticano mai e sono quelle che per quanto umiliano con gesti e parole fanno sentire uno straccio e a volte si elemosina un po' d'affetto in chi lo ha solo per sé, cercando di dare tutto il possibile ma spesso anche facendo questo non si ottiene nulla di buono. A chi vuole bene e ama veramente non importa aver ragione ma l'affetto e l'amore che può ricevere dalla persona alla quale tiene, atteggiamento oggi molto raro perché per chiunque spesso conta più aver ragione per sentirsi migliori.

“Distratto” è una canzone scritta da Elisa che, accorgendosi del grandissimo talento della giovanissima Francesca Michielin, si è interessata a lei. “Un'ora, un giorno o poco più per quanto ancora ci sarai tu a volermi male di un male che fa solo male”: a volte lo stare male dipende solo da una persona e dal tempo che rimane accanto, se questo dura molto e in base alla gravità dei suoi comportamenti, le ripercussioni sull'indole e sulla propria vita, anche se poi si riuscisse a liberarsene, rimangono per sempre.
“E non vedi che sto piangendo, chi se ne accorge non sei tu tu sei troppo distratto”: una persona cattiva, egoista e che è il motivo della propria tristezza non si rende conto, anche se a volte finge di non accorgersene, se la persona che ha accanto sta male, è triste, si dispera perché è troppo egoista, troppo interessata unicamente alla propria felicità.
“Se non fa rumore l'anima e quando sei qui davanti non si illumina è perché non ne sento più il calore non ne vedo il colore”: l'anima è la parte più importante di noi, quella che non muore mai, che deve avere il sopravvento su tutto per vivere ed amare veramente altrimenti tutto perde valore, non esiste amore da dare ed anche il vivere diventa vano.
“Non mi rivedrai più e non mi ferirai e non mi illuderai e poi sarà mai più”: la frase più bella, alla quale avere la possibilità di far seguire i fatti (cosa non semplice ed a volte impossibile) da dire a chi ferisce profondamente ed illude.
“Non avresti voluto vedermi scivolare via fuori dalle tue mani, che fantasia, ma mi hai preso soltanto in giro”: ci sono persone che pensano che l'affetto e l'amore siano impossessarsi di una persona e di tutta la sua vita precludendo tutte le strade e, in modo particolare, quella/e che rendono felice chi hanno accanto e non sanno che questo lo si fa con chi si odia e che è prendere in giro quella persona, prenderla per stupida come se non capisse quale siano l'affetto e l'amore, sentimenti unici e veri che non possono essere diversi dal fare stare bene.
“E ora vedi che sto ridendo, chi mi guarda non sei tu, tu eri sempre distratto”: solo non vedendo più chi fa stare male si può cominciare a ridere e a vivere davvero.
“Per un'ora, un giorno o forse un po' di più non girava il mondo se non c'eri tu e non volermi male adesso se non ti riconosco”: da una parte sola spesso una persona è molto importante e con il passare del tempo l'affetto o l'amore e il comportamento nei suoi confronti è sempre lo stesso: rispettoso, corretto, positivo mentre dall'altra parte tutto diventa irrispettoso, scorretto e negativo fino a sentirsi padrone/a in tutto dell'altra/o.

“Forse ti chiederai cosa potrebbe mai trattenermi dal cogliere questa felicità che non è polvere” sono versi contenuti nella canzone dal titolo “Il più bell'abbraccio”: a volte è difficile essere felici o perché la nostra vita e le situazioni che viviamo non lo consentono oppure perché siamo troppo esigenti con noi stessi e la nostra vita ma credo che la seconda motivazione prima o poi conduca sempre alla felicità perché l'impegno porta sempre successi (piccoli e grandi) e con sé anche la fonte della felicità per tutta la vita, guardando ad essi.

“Riflessi di me” è la traccia che dà il titolo al Cd ed è una canzone molto significativa nella quale si può identificare chi fisicamente non si piace o si accorge che difficilmente si è visti per come si è dentro: chi guarda fa prevalere l'esteriorità e non sa che quello che si ha dentro (nel cuore, nella mente, nell'anima, nel modo di vivere) è la cosa più importante. L'anima non si vede, ma è quella che rimarrà per sempre: quello che si vede non è più importante di quello che conta davvero.
“Specchio che sai ricordarmi quello che sembro ma non sai guardare dentro di me.... Se chiudessi gli occhi amerei ogni parte di me una volta per tutte potessi far la pace con me e con questo specchio che non fa che chiedermi di essere qualcuno che non c'è”: chi guarda si ferma all'apparenza e non si interessa del carattere, dei sentimenti, dei valori, dei sogni, delle scelte, dei pensieri, delle idee. Solo non guardandosi con gli occhi della testa ma con quelli del cuore una persona che non si piace può piacersi ed amare qualsiasi cosa di sé perché sono quelli che non fanno vedere le cose che non piacciono ma quelle che contano e che si trovano dentro, non fuori.
Chi non si ama esteriormente e in alcune cose anche interiormente vive in continua lotta con se stessa/o per migliorare, per cambiare, per volersi bene e far pace con se stessa/o e con gli altri.
Il mondo è quello specchio della canzone che vede solo l'esteriorità, che dà importanza solo all'apparenza: una triste verità che non deve mai farci cambiare dentro, nelle cose più belle e vere e che non deve mai convincerci che l'aspetto sia più importante del nostro modo di essere.
Una canzone dolcissima, sensibilissima e molto significativa.

“Honey sun” è la prima canzone che Francesca Michielin ha scritto (a soli 11-12 anni) e parla di una festa nella quale tutti ballavano mentre lei se ne stava ai bordi perché nessuno la invitava a ballare: “I wanna go away, escape to a wide open space...I think nobody knows what true love is but it grabs your heart and it can save you. I'm so fed up there is no one here to give me some hope for a chance. Honey sun, I feel something pure in the air...Is that you. Silly you wasting your time, looking for real love in this blue...Why don't you love me, I'm sure you don't Know me...I remember the pain down deep in my lungs wanna forget it.”
“Io voglio andare via, scappare verso un ampio spazio aperto...Io penso che nessuno sappia cos'è il vero amore ma prende il tuo cuore e può salvarti. Sono così stufa, non c'è nessuno qui per darmi della speranza per una chance. Sole di miele, sento qualcosa di puro nell'aria, sei tu? Sciocco stai sprecando il tuo tempo cercando per l'amore vero in questo blu...Perché non mi ami, sono sicura che tu non mi conosci...Ricordo il dolore nel profondo dei miei polmoni, voglio dimenticarlo”.
Una canzone sensibilissima, molto profonda e significativa che descrive benissimo il sentimento di chi si sente rifiutato/a dagli altri ed è ipersensibile. Guardando il mondo, i rapporti umani e le cose importanti della vita si evince che pochi sono coloro i quali sanno cos'è il vero amore: quello che non ferisce neanche con le parole o l'indifferenza, che guarda le caratteristiche umane e non quelle fisiche, quello che tiene a conoscere una persona veramente prima di esprimere giudizi, quello che sta attento a non deludere o far soffrire qualcuno, quello che sa misurare il grado di sensibilità di chi ha davanti, quello che non gioisce nel vedere qualcuno triste o stare male: questo è l'amore in senso universale, nei confronti di qualsiasi persona.
Ci sono cose che per gli altri sembrano inezie (una parola offensiva, gesti di indifferenza, atti compiuti per isolare una persona) ma per chi le riceve ed è molto sensibile sono cose, o meglio dolori, che fanno stare malissimo, non si dimenticano per tutta la vita e fanno chiudere sempre più.

“Non mi dire”è una canzone che parla di tutte le cose che del mondo sono sbagliate: “parlare solo per sentito dire, puntare il dito anche un po' per fare, tirare un sasso e togliere la mano...tutti lì pronti a giudicare...guardar male...far no con la testa da dietro un giornale” sono versi che non hanno bisogno di nessun commento, cose verissime che rendono “il mondo quel che è”.
“Non dirmi cosa devo fare, non mi dire tu non mi dire cosa dire”: nella vita si deve cercare sempre di pensare, agire e parlare a modo proprio per vivere veramente ed in prima persona la vita, evitando tutti coloro che vorrebbero controllare tutto questo.
“Un nuovo nome” è una canzone che parla di due persone che si lasciano e di lei che, in una notte che sembra senza fine, strappa le lettere che lui non ha mai letto, pensa a molte cose, fa fatica a lasciarlo andare via e fa una considerazione molto profonda e che denota infinita sensibilità.
“Inventerò un nuovo nome da confondere con te che hai paura di amare ma tu non sai che è più grande il cuore più di ogni mente”: c'è chi ha paura di amare perché ama solo se stesso, c'è chi ha paura di amare perché non vuole soffrire, c'è chi ha paura di amare perché considera altre cose più importanti, ma come dice la canzone il cuore è più grande ed importante di ogni mente perché dal cuore vengono solo le cose belle, non c'è male nel cuore, ma solo amore.
“Che cosa vuoi trovare via da me? C'è tutto e niente ma nessuno che ti rimpianga come me”: questa domanda e la relativa risposta per come le canta Francesca Michielin e per il significato che contengono sono molto commoventi; a volte c'è chi pensa che si possa trovare una persona migliore con la quale condividere la vita: può accadere oppure no ma è difficile trovare una persona che possa amare e rimpiangere, nel caso la perdesse, come una ipersensibile e che ama davvero.

Il cd si chiude con “Indelebile”che racconta di due persone che si sono lasciate: lui vive la propria vita come se nulla avesse perso mentre lei lo ricorda ed è un dolore indelebile. Due modi opposti di vivere due vite che si separano.
Francesca Michielin canta ed interpreta ogni traccia di questo cd nel miglior modo possibile, come se non fosse un'esordiente, ma con una lunghissima carriera alle spalle e donando emozioni a chi la ascolta. I testi sono molto significativi e pieni di sensibilità. Bellissime le musiche e le melodie di tutte le canzoni. Prova superata a pieni voti per quanto riguarda la canzone interamente scritta dalla giovanissima artista (“Honey sun”) che fa evincere il suo infinito talento musicale e la sua sconfinata sensibilità.

Quando presentava il cd “Riflessi di me” Francesca Michielin diceva che voleva fosse un lavoro sincero, che rispettasse la sua giovanissima età, che fosse credibile: penso che ogni canzone contenga tutto questo e proprio per questo non ci si stanca mai di ascoltarlo.
Dal punto di vista artistico basta ascoltare come canta, quello che canta, come scrive, sapere tutti gli strumenti musicali che sa suonare per accorgersi del suo incommensurabile talento, ma dal punto di vista umano forse ci sono cose che non tutti conoscono: ha superato le paure dovute ad una vita alla quale non si sentiva preparata, nonostante abbia vinto a soli 16 anni un famoso programma musicale e guadagnatosi un importante contratto discografico, per il suo grandissimo amore per la cultura ha continuato a studiare, ha cambiato 4 licei, lavorava e studiava (anche di notte) per riuscire a prendere la maturità classica con un voto altissimo (88/100), ha continuato a fare volontariato e a dedicarsi a cause di solidarietà ed ha affrontato quel suo limite di avere difficoltà a farsi ascoltare dagli altri (in un'intervista ha raccontato che quando si esercitava al pianoforte, anche il solo sentire i passi di qualcuno la facevano bloccare e non continuava se non era sicura che fosse andato via oppure di quella volta quando durante un saggio, sapendo che suo nonno era lì ad ascoltarla, sbagliò tutte le note per l'emozione ed ancora oggi afferma che nei concerti avverte un grande disagio ma cerca di superarlo).

Il primo cd di un'artista esordiente che, seguito dai duetti con Chiara Civello “Al posto del mondo (con una bellissima esecuzione con due pianoforti) nel Sanremo 2012, con Fedez in “Magnifico” e “Cigno nero” e “Le nostre ali” con Don Joe ha visto nascere il secondo, bellissimo e sempre significativo in ogni traccia, Cd Di20 nel quale Francesca Michielin ha confermato il suo grandissimo talento artistico-musicale-autorale ed anche umano, sapendo aspettare tre anni dall'uscita di “Riflessi di me” per fare una crescita sia artistica che umana che le consentisse di essere pronta per presentarsi ad un vasto pubblico come quello di Sanremo e per costruire una carriera internazionale.
A inizio 2017 ha cominciato i lavori per il suo terzo cd che sicuramente sarà un grandissimo successo e le donerà il successo anche a livello internazionale come e più di quello già ottenuto e che merita moltissimo.

In una vita che spesso fa soffrire, con un carattere ipersensibile e chiuso ed una vita altrettanto chiusa è importantissimo trovare qualcosa che aiuti molto ad andare avanti, a cambiare, a rendere la propria vita migliore, a comunicare e a volte tutte queste cose le si trovano nelle varie espressioni artistiche: scrivere, cantare, suonare, dipingere, recitare...perché l'arte è un linguaggio universale, è qualcosa che rimane per sempre, che aiuta in qualche modo a superare i propri limiti, la solitudine, il vuoto che si avverte nella propria vita.
È bello conquistare il mondo con la propria arte, riuscire a fare quello che mai si riuscirebbe a fare senza il suo aiuto e rimanere per sempre grazie ad essa.

Nessun commento:

Posta un commento