Negli ultimi anni, in
campo musicale, una delle opportunità offerte ai giovani per
arrivare al successo è quella di partecipare ai talent, trasmissioni
nelle quali professionisti si occupano di seguire coloro i quali
vogliono intraprendere un percorso artistico, spinti dalla passione e
desiderosi di trasformarla in un lavoro.
Uno di questi talent, che
ha riscosso molto successo in ogni edizione, è X Factor. Ricordo che
seguii alcune puntate della prima edizione e che mi colpì molto il
titolo del programma, che ha come obiettivo quello di scegliere e
premiare chi ha veramente talento. Mi dispiace non aver seguito
l'edizione numero 5 del 2011, la cui vincitrice è stata Francesca
Michielin, che ha un innegabile e sconfinato talento artistico ed una
personalità fuori dal comune per intelligenza e sensibilità.
Su youtube c'è il video del provino fatto per la selezione dei concorrenti per X Factor di Francesca Michielin, una sedicenne molto timida che cantando con una grandissima grinta e moltissima bravura vocale ed interpretativa “Whole lotta love” dei Led Zeppelin conquistò i giudici, che la ammisero a partecipare al programma e che, grazie alla sua incommensurabile bravura, al suo sconfinato talento e alla capacità di superare timidezza ed insicurezze grazie alla musica è stata la vincitrice.
Ha vinto un contratto discografico con la Sony Music, che l'ha portata a realizzare il suo primo cd, “Riflessi di me” prodotto da Andrea Rigonat e con la supervisione artistica di Elisa, uscito il 2 ottobre 2012, otto mesi dopo l'Ep d'esordio “Distratto” ed anticipato dal singolo “Sola”.
Il cd si apre con “Sola”, una canzone che chiunque è o si sente sola/o e che nella vita ha sofferto si può identificare e nella quale può trovare conforto e speranza: “e quel vestito da stringere un po', buone intenzioni che non bastano”: quando non ci si piace, quando ci si sente, per indole o situazione esistenziale, perennemente a disagio in tutti i contesti e con tutte le persone si tende a voler “scomparire” si parla poco, ci si veste con vestiti larghi che aiutino a nascondere la propria figura, ci si rende invisibili. Si comprende che per stare bene al mondo e per esistere si deve cambiare, ma alle intenzioni devono seguire i fatti: una cosa difficilissima.
“Sei sola, sola, sola
ti senti sola, sola, sola e ti si legge negli occhi perché sempre
più rare le tue lacrime...e l'allegria che poi ritroverai nei gesti
e nei dettagli piccoli e importanti”: una persona che nella vita ha
pianto troppo, come se le lacrime si consumassero, poi smette e
rimane quel velo di tristezza negli occhi che è percepibile e che fa
vedere tutto con un po' di tristezza anche se si cercano con tutte le
proprie forze le cose piccole e grandi che possano dare quella
felicità mai conosciuta ma tanto agognata.
“E continui a
domandarti quale senso possa avere il tuo dolore, risposte troverai
prima o poi in fondo all'amore che ti renderà più forte, che sarà
una buona amica anche la solitudine, sola, sola, sola tu non sei
sola”: a volte il dolore ci è propinato da contesti della vita,
dalle persone vicine, da noi stessi per l'ipersensibilità e l'essere
perfezionisti e severi con noi stessi in tutto e ci si chiede se
tutta questa sofferenza possa avere un senso; credo che aiuti ad
accorgersi delle cose migliori in quelle piccole e grandi, a trovare
un senso a tutto, a trasformare ogni situazione, anche la più
negativa, in qualcosa di positivo che rimanga e le risposte alla
grande sofferenza si possono trovare soprattutto nell'amore
universale, quello per le piccole cose, in quello che si sceglie. Chi
conosce tantissima solitudine impara a farsi compagnia da sola/o e
cerca in sé la felicità: il filosofo Schopenhauer diceva che una
delle cose più importanti per essere felici è quella di saper stare
da soli con se stessi e di trovare tutto in sé; la poetessa Emily
Dickinson considerava il rapporto con se stessa e la fantasia le cose
più importanti per la felicità.
“Sola” è una canzone
bellissima, molto significativa e particolare per chi conosce la
solitudine, anche quella del sentirsi (ed essere veramente) sola/o
anche e soprattutto con le persone.
“Arcobaleni” racconta di due persone (“angeli a metà caduti dalle nuvole con le ali chiuse dentro ai lividi per volare liberi”) che si aiutano a vicenda; “ti porterò degli arcobaleni per sorridere e piano asciugherò tutti i tuoi pensieri dalle lacrime perché arrivi fino in fondo all'anima perché mi salvi da ogni male”: versi meravigliosi che incoraggiano a sorridere anche quando la vita fa solo piangere, a dimenticare quei pensieri a volte troppo pesanti per la giovane età o per gravità, a trovare il modo per diventare immuni ad ogni male quando si è ipersensibili e riuscire a salvarsi da soli o con l'aiuto di qualcuno.
“Come due farfalle io e
te controvento, neve e grandine scegli la via, segui la scia adesso
fidati...”: contro tutte le avversità, scegliere una via da
seguire, quella che cambi la vita in meglio e fidarsi di qualcosa o
di qualcuno per rendere la propria esistenza migliore.
“Perché trasformi ogni
mio dolore...felicità...felicità”: ci sono cose, come le scelte
di vita che si riescono a fare liberamente, le cose anche piccole
che si amano, la costruzione di se stessi, l'amore per le cose belle
e pure della vita che trasformano il proprio dolore trovato e vissuto
nella vita per situazioni, persone, peculiarità caratteriali in
felicità. Tutti siamo alla ricerca della felicità, il dolore non
manca in noi stessi, nella vita, nel mondo, a volte a causa delle
persone sbagliate e sicuramente costruire la gioia, l'allegria è
anche e soprattutto una scelta da fare a dispetto di tutto quello che
fa soffrire o di chi, a differenza dei protagonisti di questa
bellissima canzone, non aiuta mai la persona vicina a sé ad essere
felice, in modo particolare quando soffre e si vede.
In “Quello che vorrei” sono molti i versi che mi hanno colpito. “Quello che vorrei è volerti bene e non starci male”: a volte accade di voler bene ad una persona, di soffrire se sta male, di arrabbiarsi per lei se qualcuno le fa del male come se lo facesse a sé, di tifare per lei/lui in tutto, di volere che abbia una vita bella ma quella persona fa l'opposto nei tuoi confronti: dolore e rabbia sono i sentimenti che si provano quando ci si accorge di questo e si sta male per il fatto che non vuole bene negli atteggiamenti verso di te, che dovrebbero essere come quelli sopraelencati perché quello è l'unico e vero bene.
“E se è vero che noi
abbiamo un solo cielo non capisco come mai se alzo gli occhi ora vedo
che il tuo è blu e il mio è nero”: spesso ci si accorge
palesemente che tutto va male qualsiasi cosa si faccia perché tutto
è sempre difficile ed avverso mentre per gli altri accade il
contrario anche se magari non fanno nulla di meglio di noi; è una
cosa che fa soffrire molto ed anche se si è felici per gli altri che
stanno meglio di noi, si desidererebbe avere una vita migliore senza
nulla togliere agli altri.
“Quello che vorrei è
azzerare tutto e ricominciare”: a volte nella vita accade che ci
accorgiamo di non essere preparati a qualcosa, ad una vita diversa, a
quello che potrebbe aiutarci ad avere una vita migliore perché
nell'indole o nel modo in cui abbiamo vissuto se sono troppo chiusi
non troviamo nessun aiuto per andare avanti e così vorremmo
ricominciare tutto da capo anche se penso che le cose migliori di noi
(ad esempio la sensibilità, la predisposizione alla riflessione, le
cose più belle e vere della personalità, le cose che abbiamo sempre
amato, le cose che ci hanno aiutato ad andare avanti) non debbano mai
cambiare, qualunque cosa accada di positivo o negativo.
“Mai più” è un brano ricchissimo di significati profondi nei quali si può riconoscere chi ha vissuto messa/o da parte, ai margini della vita e che sa cosa significhi essere senza speranze: “Facile, facile dire che va tutto male e comodo, comodo è restare lì a guardare e svegliati, svegliati qui non si regala niente da un po'. Pesca lì in fondo a te quello che sai fare meglio provaci, mettici quello che ti tieni dentro lanciati, lanciati come un falco sopra questa città”: quando accade che tutto va male, la cosa più giusta da fare è quella di agire, di fare l'impossibile per sovvertire una situazione negativa, non arrendersi, di lottare con tutte le proprie forze perché altrimenti nulla può cambiare in meglio. E poi nella vita cercare e trovare quello per cui abbiamo un'attitudine naturale, quello che sappiamo fare meglio di qualunque altra cosa, che in qualche modo è la cosa che ci aiuta di più e ci rende felici nella vita e non tenerlo solo per noi, ma metterlo al servizio degli altri: scrivere, aiutare le persone, fare bene un lavoro, fare musica...
“Mai più, mai più,
mai più messa da parte mai più, mai più, mai più senza speranze”:
questi versi sono cantati da Francesca Michielin in un modo che
emoziona e che fa sentire palesemente che sono autobiografici: quando
ha vinto X factor ha affermato che quel successo immediato le ha
fatto paura perché per indole e vita vissuta non era pronta:
sicuramente quell'indole e quella vita erano di una persona che tante
volte si è sentita messa da parte e senza speranze.
A volte sono la vita e le
persone a mettere da parte, sembra non ci sia un posto nel mondo in
nessun luogo per ipersensibilità, contesti e persone avverse e come
conseguenza ci si chiude sempre più e si è veramente senza nessuna
speranza.
Crescendo si promette a
se stessi di cambiare in meglio in alcune cose della propria indole
che inibiscono in tutto e non permettono di vivere veramente e del
proprio modo di vivere, ma la riuscita dipende anche molto dalle
persone vicine e dal contesto in cui si vive, che a volte possono
portare ad affermare, a ragione, di essere per sempre messa/o da
parte e senza speranze.
“Uomini perfidi
sbarreranno le tue strade uomini candidi cureranno le ferite”:
credo che le persone più cattive del mondo siano quelle che tolgono
la giusta libertà alla quale ciascuno ha diritto per realizzare se
stesso/a, che non fanno in modo che tu sappia stare nel mondo,
spronando soprattutto quando si scorgono eccessiva sensibilità,
timidezza, insicurezza e che si giustificano dicendo che fanno tutto
questo per il tuo bene e perché ti vogliono bene: niente di più
falso. Difficilmente si incontrano persone che, al contrario di
altre, fanno stare bene, regalano felicità, libertà e con il vero
bene curano la sofferenza cagionata da altre persone. “L'importante
è quello che lasci di te, non mi sfiora neanche quello che pensi di
me...Mai più finta di niente...mai più indifferente”: è
importante lasciare sempre un ricordo positivo di sé e qualcosa che
abbia valore e rimanga; fare in modo di non dare troppo peso a quello
che gli altri pensano di noi (in modo particolare a chi vuole
inibire, ostacolare o ferire), proseguire per la nostra strada, per
quella che sentiamo più adatta a noi e scegliere tutte le cose della
vita dando ascolto solamente a noi stessi, al nostro intuito, al
nostro pensiero, al nostro cuore.
A volte si fa finta di
niente anche se ci si accorge che qualcosa non va e si rimane inerti
ed invece si deve cambiare atteggiamento ed agire, anche se costa
fatica e non essere mai indifferenti ma interessati alle cose alle
quali teniamo e a tutte le cose, piccole e grandi, della vita.
“Se cadrai” parla del tempo nel quale una persona cara (ma anche se stessi) prende la propria strada nella vita, cosa che crea un distacco inevitabile e fisiologico.
“E chi ti amerà, chi
ti ascolterà, chi ti capirà quando tu cadrai/sbaglierai”: essere
amati, essere ascoltati, essere capiti sempre ed in modo particolare
quando si cade o si sbaglia non è facile; a volte non ci si sente
amati da nessuno o solo da una persona per tutta la vita, non si è
ascoltati da alcuno perché non si può neanche parlare, non si è
capiti da nessuno perché ciascuno, soprattutto le persone libere ed
egoiste vivono la loro vita, fregandosene di chi non ha la fortuna di
avere la giusta libertà, il giusto appoggio per vivere e di certe
situazioni e stati d'animo che solo chi li ha vissuti può
comprendere.
“Io ti proteggerò
anche se non ho ali”: il più grande protettore, per ciascuno, è
il proprio angelo custode ma a proteggere nel modo giusto (lasciando
scegliere e vivere) può anche essere una persona, che è quella che
ci ama veramente e che tiene alla nostra felicità come e a volte più
della sua.
I versi con i quali si
chiude la canzone sono di una sensibilità veramente unica: “Vieni
a cercarmi se ti senti persa nel silenzio io ci sarò, ti guiderò,
ti aiuterò” e che fanno arrivare un conforto ed un affetto che
difficilmente le persone vicine danno.
Sentirsi perduti
significa non avere nessuna speranza in ogni campo della vita, il non
trovare un posto nel mondo per sé, avvertire molte cose in sé,
nella propria vita e nel mondo che fanno soffrire, essere
ipersensibili ed avvertire tutte le cose più piccole (belle ma anche
brutte), non avere la giusta libertà per costruire se stessi e la
propria vita, vivere situazioni che non possiamo cambiare e dalle
quali non possiamo fuggire, conoscere persone che non cambieranno mai
in meglio nei tuoi confronti e sarebbe bello se una persona vicina
che può fare tutto dicesse: “vieni a cercarmi se ti senti persa/o
nel silenzio io ci sarò, ti guiderò, ti aiuterò” soprattutto
nell'adolescenza, periodo nel quale si comincia a scegliere chi
vogliamo essere e quali cose vogliamo facciano parte della nostra
vita per sempre e si deve darsi da fare per realizzarle, libertà e
situazione esistenziale serena permettendo.
Questi i versi di “Tutto quello che ho” che più mi hanno colpito: “Tu non sarai qualcuno che dimenticherò. Non mi sono mai sentita più inutile/debole, non mi sono mai sentita più fragile e lontana da te e adesso sono qui per darti tutto quello che ho...Non mi interessa la ragione ma l'amore che avrò (che avrò solo da te)...Quella lacrima mi ricorderà che più di questo non c'è”. Ci sono persone che, per il male che fanno, non si dimenticano mai e sono quelle che per quanto umiliano con gesti e parole fanno sentire uno straccio e a volte si elemosina un po' d'affetto in chi lo ha solo per sé, cercando di dare tutto il possibile ma spesso anche facendo questo non si ottiene nulla di buono. A chi vuole bene e ama veramente non importa aver ragione ma l'affetto e l'amore che può ricevere dalla persona alla quale tiene, atteggiamento oggi molto raro perché per chiunque spesso conta più aver ragione per sentirsi migliori.
“Distratto” è una canzone scritta da Elisa che, accorgendosi del grandissimo talento della giovanissima Francesca Michielin, si è interessata a lei. “Un'ora, un giorno o poco più per quanto ancora ci sarai tu a volermi male di un male che fa solo male”: a volte lo stare male dipende solo da una persona e dal tempo che rimane accanto, se questo dura molto e in base alla gravità dei suoi comportamenti, le ripercussioni sull'indole e sulla propria vita, anche se poi si riuscisse a liberarsene, rimangono per sempre.
“E non vedi che sto
piangendo, chi se ne accorge non sei tu tu sei troppo distratto”:
una persona cattiva, egoista e che è il motivo della propria
tristezza non si rende conto, anche se a volte finge di non
accorgersene, se la persona che ha accanto sta male, è triste, si
dispera perché è troppo egoista, troppo interessata unicamente alla
propria felicità.
“Se non fa rumore
l'anima e quando sei qui davanti non si illumina è perché non ne
sento più il calore non ne vedo il colore”: l'anima è la parte
più importante di noi, quella che non muore mai, che deve avere il
sopravvento su tutto per vivere ed amare veramente altrimenti tutto
perde valore, non esiste amore da dare ed anche il vivere diventa
vano.
“Non mi rivedrai più e
non mi ferirai e non mi illuderai e poi sarà mai più”: la frase
più bella, alla quale avere la possibilità di far seguire i fatti
(cosa non semplice ed a volte impossibile) da dire a chi ferisce
profondamente ed illude.
“Non avresti voluto
vedermi scivolare via fuori dalle tue mani, che fantasia, ma mi hai
preso soltanto in giro”: ci sono persone che pensano che l'affetto
e l'amore siano impossessarsi di una persona e di tutta la sua vita
precludendo tutte le strade e, in modo particolare, quella/e che
rendono felice chi hanno accanto e non sanno che questo lo si fa con
chi si odia e che è prendere in giro quella persona, prenderla per
stupida come se non capisse quale siano l'affetto e l'amore,
sentimenti unici e veri che non possono essere diversi dal fare stare
bene.
“E ora vedi che sto
ridendo, chi mi guarda non sei tu, tu eri sempre distratto”: solo
non vedendo più chi fa stare male si può cominciare a ridere e a
vivere davvero.
“Per un'ora, un giorno
o forse un po' di più non girava il mondo se non c'eri tu e non
volermi male adesso se non ti riconosco”: da una parte sola spesso
una persona è molto importante e con il passare del tempo l'affetto
o l'amore e il comportamento nei suoi confronti è sempre lo stesso:
rispettoso, corretto, positivo mentre dall'altra parte tutto diventa
irrispettoso, scorretto e negativo fino a sentirsi padrone/a in tutto
dell'altra/o.
“Forse ti chiederai cosa potrebbe mai trattenermi dal cogliere questa felicità che non è polvere” sono versi contenuti nella canzone dal titolo “Il più bell'abbraccio”: a volte è difficile essere felici o perché la nostra vita e le situazioni che viviamo non lo consentono oppure perché siamo troppo esigenti con noi stessi e la nostra vita ma credo che la seconda motivazione prima o poi conduca sempre alla felicità perché l'impegno porta sempre successi (piccoli e grandi) e con sé anche la fonte della felicità per tutta la vita, guardando ad essi.
“Riflessi di me” è la traccia che dà il titolo al Cd ed è una canzone molto significativa nella quale si può identificare chi fisicamente non si piace o si accorge che difficilmente si è visti per come si è dentro: chi guarda fa prevalere l'esteriorità e non sa che quello che si ha dentro (nel cuore, nella mente, nell'anima, nel modo di vivere) è la cosa più importante. L'anima non si vede, ma è quella che rimarrà per sempre: quello che si vede non è più importante di quello che conta davvero.
“Specchio che sai
ricordarmi quello che sembro ma non sai guardare dentro di me.... Se
chiudessi gli occhi amerei ogni parte di me una volta per tutte
potessi far la pace con me e con questo specchio che non fa che
chiedermi di essere qualcuno che non c'è”: chi guarda si ferma
all'apparenza e non si interessa del carattere, dei sentimenti, dei
valori, dei sogni, delle scelte, dei pensieri, delle idee. Solo non
guardandosi con gli occhi della testa ma con quelli del cuore una
persona che non si piace può piacersi ed amare qualsiasi cosa di sé
perché sono quelli che non fanno vedere le cose che non piacciono ma
quelle che contano e che si trovano dentro, non fuori.
Chi non si ama
esteriormente e in alcune cose anche interiormente vive in continua
lotta con se stessa/o per migliorare, per cambiare, per volersi bene
e far pace con se stessa/o e con gli altri.
Il mondo è quello
specchio della canzone che vede solo l'esteriorità, che dà
importanza solo all'apparenza: una triste verità che non deve mai
farci cambiare dentro, nelle cose più belle e vere e che non deve
mai convincerci che l'aspetto sia più importante del nostro modo di
essere.
Una canzone dolcissima,
sensibilissima e molto significativa.
“Honey sun” è la prima canzone che Francesca Michielin ha scritto (a soli 11-12 anni) e parla di una festa nella quale tutti ballavano mentre lei se ne stava ai bordi perché nessuno la invitava a ballare: “I wanna go away, escape to a wide open space...I think nobody knows what true love is but it grabs your heart and it can save you. I'm so fed up there is no one here to give me some hope for a chance. Honey sun, I feel something pure in the air...Is that you. Silly you wasting your time, looking for real love in this blue...Why don't you love me, I'm sure you don't Know me...I remember the pain down deep in my lungs wanna forget it.”
“Io voglio andare via,
scappare verso un ampio spazio aperto...Io penso che nessuno sappia
cos'è il vero amore ma prende il tuo cuore e può salvarti. Sono
così stufa, non c'è nessuno qui per darmi della speranza per una
chance. Sole di miele, sento qualcosa di puro nell'aria, sei tu?
Sciocco stai sprecando il tuo tempo cercando per l'amore vero in
questo blu...Perché non mi ami, sono sicura che tu non mi
conosci...Ricordo il dolore nel profondo dei miei polmoni, voglio
dimenticarlo”.
Una canzone
sensibilissima, molto profonda e significativa che descrive benissimo
il sentimento di chi si sente rifiutato/a dagli altri ed è
ipersensibile. Guardando il mondo, i rapporti umani e le cose
importanti della vita si evince che pochi sono coloro i quali sanno
cos'è il vero amore: quello che non ferisce neanche con le parole o
l'indifferenza, che guarda le caratteristiche umane e non quelle
fisiche, quello che tiene a conoscere una persona veramente prima di
esprimere giudizi, quello che sta attento a non deludere o far
soffrire qualcuno, quello che sa misurare il grado di sensibilità di
chi ha davanti, quello che non gioisce nel vedere qualcuno triste o
stare male: questo è l'amore in senso universale, nei confronti di
qualsiasi persona.
Ci sono cose che per gli
altri sembrano inezie (una parola offensiva, gesti di indifferenza,
atti compiuti per isolare una persona) ma per chi le riceve ed è
molto sensibile sono cose, o meglio dolori, che fanno stare
malissimo, non si dimenticano per tutta la vita e fanno chiudere
sempre più.
“Non mi dire”è una canzone che parla di tutte le cose che del mondo sono sbagliate: “parlare solo per sentito dire, puntare il dito anche un po' per fare, tirare un sasso e togliere la mano...tutti lì pronti a giudicare...guardar male...far no con la testa da dietro un giornale” sono versi che non hanno bisogno di nessun commento, cose verissime che rendono “il mondo quel che è”.
“Non dirmi cosa devo
fare, non mi dire tu non mi dire cosa dire”: nella vita si deve
cercare sempre di pensare, agire e parlare a modo proprio per vivere
veramente ed in prima persona la vita, evitando tutti coloro che
vorrebbero controllare tutto questo.
“Un nuovo nome” è una canzone che parla di due persone che si lasciano e di lei che, in una notte che sembra senza fine, strappa le lettere che lui non ha mai letto, pensa a molte cose, fa fatica a lasciarlo andare via e fa una considerazione molto profonda e che denota infinita sensibilità.
“Un nuovo nome” è una canzone che parla di due persone che si lasciano e di lei che, in una notte che sembra senza fine, strappa le lettere che lui non ha mai letto, pensa a molte cose, fa fatica a lasciarlo andare via e fa una considerazione molto profonda e che denota infinita sensibilità.
“Inventerò un nuovo
nome da confondere con te che hai paura di amare ma tu non sai che è
più grande il cuore più di ogni mente”: c'è chi ha paura di
amare perché ama solo se stesso, c'è chi ha paura di amare perché
non vuole soffrire, c'è chi ha paura di amare perché considera
altre cose più importanti, ma come dice la canzone il cuore è più
grande ed importante di ogni mente perché dal cuore vengono solo le
cose belle, non c'è male nel cuore, ma solo amore.
“Che cosa vuoi trovare
via da me? C'è tutto e niente ma nessuno che ti rimpianga come me”:
questa domanda e la relativa risposta per come le canta Francesca
Michielin e per il significato che contengono sono molto commoventi;
a volte c'è chi pensa che si possa trovare una persona migliore con
la quale condividere la vita: può accadere oppure no ma è difficile
trovare una persona che possa amare e rimpiangere, nel caso la
perdesse, come una ipersensibile e che ama davvero.
Il cd si chiude con “Indelebile”che racconta di due persone che si sono lasciate: lui vive la propria vita come se nulla avesse perso mentre lei lo ricorda ed è un dolore indelebile. Due modi opposti di vivere due vite che si separano.
Francesca Michielin canta
ed interpreta ogni traccia di questo cd nel miglior modo possibile,
come se non fosse un'esordiente, ma con una lunghissima carriera alle
spalle e donando emozioni a chi la ascolta. I testi sono molto
significativi e pieni di sensibilità. Bellissime le musiche e le
melodie di tutte le canzoni. Prova superata a pieni voti per quanto
riguarda la canzone interamente scritta dalla giovanissima artista
(“Honey sun”) che fa evincere il suo infinito talento musicale e
la sua sconfinata sensibilità.
Quando presentava il cd “Riflessi di me” Francesca Michielin diceva che voleva fosse un lavoro sincero, che rispettasse la sua giovanissima età, che fosse credibile: penso che ogni canzone contenga tutto questo e proprio per questo non ci si stanca mai di ascoltarlo.
Dal punto di vista
artistico basta ascoltare come canta, quello che canta, come scrive,
sapere tutti gli strumenti musicali che sa suonare per accorgersi del
suo incommensurabile talento, ma dal punto di vista umano forse ci
sono cose che non tutti conoscono: ha superato le paure dovute ad una
vita alla quale non si sentiva preparata, nonostante abbia vinto a
soli 16 anni un famoso programma musicale e guadagnatosi un
importante contratto discografico, per il suo grandissimo amore per
la cultura ha continuato a studiare, ha cambiato 4 licei, lavorava e
studiava (anche di notte) per riuscire a prendere la maturità
classica con un voto altissimo (88/100), ha continuato a fare
volontariato e a dedicarsi a cause di solidarietà ed ha affrontato
quel suo limite di avere difficoltà a farsi ascoltare dagli altri
(in un'intervista ha raccontato che quando si esercitava al
pianoforte, anche il solo sentire i passi di qualcuno la facevano
bloccare e non continuava se non era sicura che fosse andato via
oppure di quella volta quando durante un saggio, sapendo che suo
nonno era lì ad ascoltarla, sbagliò tutte le note per l'emozione ed
ancora oggi afferma che nei concerti avverte un grande disagio ma
cerca di superarlo).
Il primo cd di un'artista esordiente che, seguito dai duetti con Chiara Civello “Al posto del mondo (con una bellissima esecuzione con due pianoforti) nel Sanremo 2012, con Fedez in “Magnifico” e “Cigno nero” e “Le nostre ali” con Don Joe ha visto nascere il secondo, bellissimo e sempre significativo in ogni traccia, Cd Di20 nel quale Francesca Michielin ha confermato il suo grandissimo talento artistico-musicale-autorale ed anche umano, sapendo aspettare tre anni dall'uscita di “Riflessi di me” per fare una crescita sia artistica che umana che le consentisse di essere pronta per presentarsi ad un vasto pubblico come quello di Sanremo e per costruire una carriera internazionale.
A inizio 2017 ha
cominciato i lavori per il suo terzo cd che sicuramente sarà un
grandissimo successo e le donerà il successo anche a livello
internazionale come e più di quello già ottenuto e che merita
moltissimo.
In una vita che spesso fa soffrire, con un carattere ipersensibile e chiuso ed una vita altrettanto chiusa è importantissimo trovare qualcosa che aiuti molto ad andare avanti, a cambiare, a rendere la propria vita migliore, a comunicare e a volte tutte queste cose le si trovano nelle varie espressioni artistiche: scrivere, cantare, suonare, dipingere, recitare...perché l'arte è un linguaggio universale, è qualcosa che rimane per sempre, che aiuta in qualche modo a superare i propri limiti, la solitudine, il vuoto che si avverte nella propria vita.
È bello conquistare il
mondo con la propria arte, riuscire a fare quello che mai si
riuscirebbe a fare senza il suo aiuto e rimanere per sempre grazie ad
essa.
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