Quattro anni fa moriva
Bud Spencer, l'attore italiano che nella sua lunga carriera ha
interpretato moltissimi film, alcuni dei quali in coppia con Terence
Hill. I suoi film sono molto noti ed ancora oggi, anche prima che
morisse e poi dopo la morte per rendergli omaggio, sono trasmessi in
tv molto spesso.
Sovente di un personaggio
pubblico si conoscono le opere artistiche, ma non si è a conoscenza
di molte altre cose che sono poco note, ma che a volte conoscendole
rendono ancora più grande la persona, più del personaggio. Ecco
dieci cose che forse non si sanno di Bud Spencer:
- Il gigante buono, come era definito Bud Spencer morto il 27 giugno 2016, si chiamava Carlo Pedersoli ed era nato a Napoli nel quartiere Santa Lucia. Nel 1940 lasciò la sua città ed andò a vivere a Roma, dove iniziò le scuole superiori. In seguitò girò tutto il mondo per lavoro, ma odiava le vacanze infatti il suo viaggio di nozze durò solo tre giorni.
- Bud Spencer divenne attore per caso. Era uno sportivo: nel 1950, a 20 anni, era uno degli atleti di punta del nuoto italiano. Fu il primo italiano a scendere sotto il minuto nei 100 stile. Venti volte campione nazionale (stile, rana e farfalla), ha partecipato a due Olimpiadi ed è stato azzurro di pallanuoto fino al 1960, praticando anche rugby e pugilato.
- Famosissimo in Germania, nel 2011 in una città tedesca la piscina comunale è stata intitolata a lui: “Bud Spencer Bad”. Proprio in quella piscina il 9 luglio 1951 il ventunenne Carlo Pedersoli durante un bilaterale Germania-Italia vinse i 100 metri stile libero e fu il primo nuotatore in assoluto che sul suolo tedesco percorse i metri in meno di un minuto. Inoltre la sua autobiografia “Altrimenti mi arrabbio” è stata al primo posto nella classifica di vendite tedesche per settimane.
- Nel 2005 si candidò alle regionali del Lazio con Forza Italia sostenendo Francesco Storace. Non fu eletto, ma ottenne quasi 4000 voti.
- Nel 1947 andò in Sud America e fece vari lavori: come chimico, poi in Brasile lavorò presso il consolato di Recife. In seguitò lavorò per una impresa statunitense impegnata a costruire una strada per il collegamento tra Panama e Buenos Aires. Lavorò per L'alfa Romeo e disputò come pilota la Caracas-Maracaibo.
- Una delle sue tante passioni poco note è quella per il volo: nel 1975 prese la licenza di pilota di elicottero per l'Italia, la Svizzera e gli Stati Uniti. Inoltre era un appassionato di motori e comprò un rimorchiatore.
- Carlo non era interessato al cinema quando tornò in Italia negli anni '60 ma alla musica; firmò un contratto musicale con la Rca e scrisse i testi per famosi cantanti italiani come Ornella Vanoni e Nico Fidenco ed anche qualche colonna sonora. Inoltre sapeva cantare e suonava il sassofono e il pianoforte.
- Per girare la serie degli spaghetti western sia a lui che a Mario Girotti (alias Terence Hill) di cambiare nome perché troppo italiano. Carlo scelse il suo nome d'arte pensando all'attore Spencer Tracy e dal nome della birra Budweiser che in Italia era commercializzata come Bud.
- Fu una delle matricole più giovani dell'università di Roma, dove studiò Chimica ed aveva solo 17 anni. A causa del trasferimento in America non riuscì a laurearsi, ma non abbandonò la passione per lo studio, infatti si è laureato nel 1955, a 26 anni, in Giurisprudenza.
- Si è tagliato la barba una volta sola nella sua vita, ma l'ha fatta subito ricrescere.
Dei suoi film ho visto
soprattutto quelli che lo vedevano protagonista insieme a Terence
Hill. A me piacciono soprattutto i film sereni, con personaggi
raffinati, dove c'è musica, amore per le cose belle della vita, bei
sentimenti, allegria e storie significative, ma devo dire che i suoi
film mi piacevano perché facevano ridere e non erano mai volgari o
cattivi. Il mio preferito è “Non c'è due senza quattro”, film
divertentissimo nel quale Bud Spencer e Terence Hill si “sdoppiano”
ed interpretano due coppie: una estremamente raffinata nel vestire,
nel parlare, a tavola, nel vivere e l' altra l'opposto e cioè rozza
in tutto, che doveva fare le veci della prima e così nessuno li
riconosceva più, facendo sorgere esilaranti scene. Divertentissimo.
Esilarante fu anche lo
scherzo che lo vide protagonista anni fa a “Scherzi a parte”
quando in un ristorante gli portavano piatti quasi vuoti e lui,
grande amante del mangiare, si adirò e protestò per ottenere piatti
più lauti.
Inoltre l'aver scoperto
che oltre ad essere un grandissimo campione di sport fu anche un
brillantissimo studente laureatosi in giurisprudenza a soli 26 anni
nonostante avesse impegni di lavoro e sportivi ed un grande amante di
musica tanto da saper cantare, scrivere canzoni e suonare il
sassofono ed il pianoforte, lo rendono una persona veramente
completa.
Era molto legato alla
moglie (sposata nel 1959) e ai due figli e tutti lo descrivono come
il gigante buono, una persona gentile, gradevole ed un grande
signore. Non a caso l'ultima parola che ha proferito è stata:
“Grazie!” per dimostrare ai suoi cari e ai suoi fan la
gratitudine per l'affetto con il quale per tutta la vita e in quel
momento così difficile per lui lo hanno circondato e questo episodio
fa capire quanto fosse buono perché oggi quasi nessuno si mostra
riconoscente se ottiene qualcosa dagli altri. Ha avuto una vita piena
di meritati successi personali, sportivi, artistici ed ha coltivato
tutte le sue passioni, anche quello per la scrittura. In una delle
sue ultime interviste disse che aveva il cervello di un ventottenne e
credo che solo chi mantiene giovane la mente, l'entusiasmo e la
curiosità in modo sano per tutta la vita può raggiungere tutti i
traguardi che si prefigge.
La morte di Bud Spencer
sicuramente non ha lasciato indifferente nessuno perché era una
persona buona ed intelligente e le persone così rimangono per
sempre.
Rispettando i tempi e
mettendo passione e impegno in tutto quello che si fa si può vivere
una vita che ne contiene molte di più per le cose fatte e solo così
si può arrivare all'ultimo giorno della propria esistenza sereni e
senza rimpianti: tutto questo aiuta a superare i momenti difficili
della vita e fa sorgere la speranza e la certezza che come si è
vissuto è importante anche per il dopo, per quando non si è più
sulla terra.
Avere mete da raggiungere
in tutti i campi della vita (affetti, studio, professione), coltivare
tante passioni positive (la cultura, lo sport, la musica...) vivere
con entusiasmo, gioia, serenità e curiosità e soprattutto essere
buoni: queste sono le cose che formano e fanno vivere al meglio una
persona e le consentono di rimanere per sempre.
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