lunedì 18 maggio 2020

Recensione del cd “Libera” di Anna Tatangelo

A soli 28 anni Anna Tatangelo, con l'edizione del 2015, ha raggiunto la sua settima partecipazione al Festival di Sanremo. Era in gara con il brano "Libera" e secondo me è stata eliminata ingiustamente perché la canzone è molto bella e l'ha cantata ed interpretata bene. Il suo nuovo album che si intitola "Libera", come il brano sanremese, è uscito nei giorni del Festival.
Contiene 14 brani: la canzone sanremese, 9 canzoni nuove, 3 brani che sono stati dei singoli usciti nei tre anni precedenti e il brano "Dio come ti amo", che ha interpretato al Festival di Sanremo del 2015 nella serata dedicata alle cover. É un disco interamente dedicato all'amore e musicalmente vario perché contiene canzoni melodiche ed altre con ritmo e musica più movimentati.
Apre il cd "Libera", il brano sanremese scritto da Kekko dei Modà che contiene due delle cose più belle che si possono dire ad un partner e solo se è vero amore: "Sentire che con te sono libera...unica". L'amore non deve essere mai una prigione per nessuno, ma la condivisione delle proprie vite nelle quali ciascuno deve essere libera/o di scegliere, decidere, vivere e far sentire all'altra persona che è unica, speciale;
"Gocce di cristallo" parla di un uomo che vive l'amore senza dolcezza e che non ricorda le cose belle della donna con la quale ha avuto una storia: questo accade in un amore vissuto superficialmente da chi non sa amare;
"Ieri" racconta la storia di un amore finito perché solo lei ama e non riceve amore: una cosa non giusta e quando accade questo è certamente meglio stare soli che vivere con una persona a cui non importa nulla di chi ha accanto;
"Inafferrabile" con una musica da discoteca esprime il desiderio di amare qualcuno profondamente, che sia anche inafferrabile e da scoprire nella parte più vera: una cosa che è forse solo un'illusione e non la realtà;
la dolcissima "Tu non cambiare mai" parla di due persone che vanno in direzioni opposte e si stanno cambiando ed è quello che lei non vuole: anche questa è la cosa più bella da dire ad una persona che si ama perché va bene così com'è: è una grandissima fortuna quando questo accade;
la ritmata "Sei" descrive i pregi ("la luce che non mi abbandona mai", "la chiave delle mie emozioni", "la giusta dose dentro i sogni miei"...) e i difetti di un amore ("il sale sulle mie ferite", "l'indifferenza che io non vorrei"): è difficile che in amore ci siano solo cose belle, ma se ci sono queste, le cose brutte si possono sopportare meglio;
"Che ora è" racconta della diffusa difficoltà degli uomini a legarsi seriamente ad una donna e tutte le scuse sono buone ("la crisi, i soldi ed altre cose") per non fare passi importanti in una relazione che vorrebbero "congelare" e non far crescere per non diventare troppo importante;
"Non volevo niente" è un brano molto orecchiabile e soprattutto dal testo molto significativo che conquista: parla della cosa più bella che in amore possa fare una persona e cioè riuscire a farsi amare e conquistare il cuore dell'altra senza che questa volesse nulla, ma poi capisce che non riuscirebbe più a fare a meno di lui e contiene importanti consigli per la felicità: fare ciò che si vuole, basta che sia consapevolmente e stare con chi si vuole, facendo di questo un proprio diritto;
"Ed io ti amavo", è una canzone che parla anche questa di un tema molto diffuso in amore: di una donna che ama sempre, anche se tradita, umiliata, rifiutata, illusa. Ricambiare cose negative con l'amore è l'atteggiamento tipico di chi ama troppo, con la difficile (quasi impossibile) speranza di cambiare chi, quasi certamente, non cambierà mai e non conoscerà mai cos'è l'amore vero;
"Muchacha" è uno dei tre singoli che erano già stati trasmessi dalle radio e parla di una donna della quale tutti gli uomini si innamorano, che ama ballare e vuole una storia seria con un uomo che la conquisti con cose importanti e tenga a lei veramente;
"Vento di settembre" paragona il più grande amore al vento di settembre: dolce e delicato;
"Senza dire che" è l'altro singolo già pubblicato che parla di un altro tema molto attuale in amore: una donna che ama con tutta se stessa e sinceramente, ma lui non lo comprende, la lascia e quando capisce l'errore commesso vorrebbe tornare indietro ma non lo fa per l'orgoglio che glielo impedisce e questo fa soffrire molto lei: a volte basterebbe poco per accorgersi di quanto ama una persona e farlo quando è vicina, ma molto spesso si capisce il valore dell'amore ricevuto solo quando lo si perde;
"Dio come ti amo" ovviamente non ha bisogno di presentazioni perché è la canzone cantata da Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti, ed è la cover che ha cantato a Sanremo la Tatangelo. È una canzone che canta ed interpreta magistralmente (come fa anche con le sue canzoni) e quando un'artista reinterpreta una canzone non sua e lo fa meglio della versione originale è una grandissima cosa;
"Occhio per occhio", ultima canzone del cd ed altro singolo uscito precedentemente è la storia di un uomo falsamente innamorato e lei, che lo ha amato veramente tanto da considerarlo "il suo mondo", medita vendetta perché ha sofferto tanto a causa sua ed è felice di averlo perduto: è bello perdere chi ti fa soffrire perché non è giusto sprecare la propria vita nella tristezza a causa di chi merita solo indifferenza.
Nella cover del cd si vede Anna Tatangelo chiusa in una gabbia e nel retro copertina è libera: ha voluto rappresentare così il fatto che fino a pochissimo tempo fa a causa della timidezza si è sentita incapace di essere com'è, infatti all'inizio quando si mostrava molto sicura di sé diceva che era solo una maschera per coprire la timidezza. Tutte le esperienze professionali fatte, la maternità e l'esperienza del ballo pensava che l'avrebbero cambiata ed invece solo oggi, a 28 anni, si sente libera di essere veramente se stessa, più serena e sicura di sé.


Chi conosce la timidezza sa di cosa parla: difficoltà nell'affrontare la vita in tutto, una sensibilità eccessiva che fa soffrire molto, zavorre mentali dovute al fatto che ci si sente inadeguati in quasi tutte le situazioni perché chi è timido tende a nascondersi il più possibile, ad essere quasi sempre invisibile. Si trascorrono tanti anni (tutta l'adolescenza e la giovinezza) ad interrogarsi su come sconfiggere la timidezza e poi si trova la risposta: occorre aspettare. Saranno le esperienze fatte, la vita che lottando più di chi è non è timido si riesce a costruire e il tempo a far vincere la timidezza (anche se non scomparirà mai del tutto; una cosa bella della timidezza è che porta con sé la sensibilità e la capacità di percepire tutto e di viverlo più intensamente e quindi che non scompaia del tutto è importante per non perdere queste doti importantissime per vivere la vita).
È un cd veramente molto bello e dalle canzoni significative ed attuali sull'amore. Un cd che consiglierei certamente di acquistare.
Seguo Anna Tatangelo da quando, nel marzo 2002, esordì a Sanremo e la prima sera della sua esibizione, quando cantò l'inciso di "Doppiamente fragili" grazie alla sua bellissima voce, il talento e l'estensione vocale capii che sarebbe stata, insieme ad Eros Ramazzotti e Laura Pausini, la mia nuova cantante preferita. Nonostante in quei giorni avessi la febbre, rimasi fino all'una di notte a tifare per la sua vittoria. Vinse superando Valentina Giovagnini (scomparsa giovanissima qualche anno dopo a causa di un incidente stradale) e le fu augurata una carriera come Laura Pausini.
Nel 2001 partecipò al Girofestival con la sua prima canzone: "Dov'è il coraggio", un brano in cui esprimeva la sua forte personalità e la determinazione di realizzare tutti i suoi sogni.
Dai 7 anni ai 15 anni partecipò a molti concorsi a livello provinciale e regionale e poi appunto a Sanremo, vincendo tra le giovani proposte. In seguito uscì il primo disco "Attimo per attimo", il cui titolo deriva dal brano omonimo che era stato scritto per Mia Martini ma che scomparve prima di poterlo cantare e che fu assegnato a lei. Il cd non andò molto bene. Poi l'incontro con Gigi D'alessio e la collaborazione artistica, le altre partecipazioni a Sanremo, la vittoria del premio come migliore esordiente nel 2005, i cd "Ragazza di periferia", "Mai dire mai", "Nel mondo delle donne" Progetto B" e "Libera".
Molti autori importanti hanno scritto per lei: Gaetano Curreri degli Stadio, Kekko dei Modà, Renato Zero...
Tiziano Ferro ha definito la sua una delle più belle voci che abbiamo in Italia.
Ha da sempre ricevuto complimenti, riconoscimenti e tante soddisfazioni, ma purtroppo non ha raggiunto il successo che avrebbe meritato per le sue doti canore ed interpretative.
Io credo che a rovinare tutto siano stati i pregiudizi sulla sua vita sentimentale per la storia con Gigi D'Alessio. Molti grandissimi artisti non conducevano (in tempi nei quali alcune cose erano il più grande scandalo che potesse accadere) o non conducono una vita irreprensibile eppure la carriera non ha risentito di questo.
Un\una cantante deve trasmettere emozioni, messaggi, regalare un po' di felicità, un momento per riflettere e fare tutto questo solo con le proprie canzoni. Non conta nient'altro. Ha fatto al meglio il proprio lavoro. La musica è la colonna sonora della nostra vita. I cantanti preferiti, in particolare, con le loro canzoni riescono a rendere ancora più belli i giorni felici e a dare un po' di felicità in quelli tristi e questa è una cosa che non si dimentica mai.
Penso che se un giorno non si mischierà più la sua vita privata e sentimentale (che sono solo fatti suoi) con quella artistica, grazie alla sua bellissima voce, le sua capacità di trasmettere emozioni quando canta, la grande capacità interpretativa, le tante bellissime canzoni che ha nel suo repertorio e la sua grandissima passione per la musica, potrebbe veramente avere e meriterebbe il successo internazionale dei più grandi artisti italiani: Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Andrea Bocelli, Zucchero, Tiziano Ferro.
A volte penso che il destino per ciascuno di noi sia stato scritto da sempre perché spesso si avvertono coincidenze e avvenimenti che sorprendono. In un'intervista la Tatangelo ha raccontato che a soli 3-4 anni era su una sedia, aveva gli occhiali a forma di cuoricino, non sapeva nemmeno parlare e già cantava, una passione che cresceva con il passare del tempo: quello era il suo destino.
Anche io, ripensando ai ricordi della primissima infanzia, amo e faccio le cose che già amavo e facevo allora: alcune di queste sono scrivere (scrivevo qualche poesia già in terza elementare e a 12 anni scrissi, insieme ad una compagna di classe, un articolo che fu pubblicato dal più importante giornale regionale), leggere, suonare...
Forse il nostro unico dovere è quello di seguire la strada che Dio aveva indicato nei suoi progetti per noi perché è quella migliore, è quella che se la seguiamo dà la felicità e la realizzazione più grandi per noi, a prescindere da quali siano i livelli che riusciamo a raggiungere. L'importante è costruire e vivere la vita fatta di tutte le cose che abbiamo sempre amato, senza farci mai condizionare dagli eventi, dalle persone, dai giudizi di chi giudica ogni aspetto della nostra vita senza sapere quanto importante sia per noi quello per cui viviamo e che amiamo fare, che è il meglio che possiamo dare, che sappiamo fare e che fa parte di noi da sempre, da prima che avessimo la capacità di scegliere e che sicuramente è stato Dio a trasmetterci tutto questo.

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